Elisabeth Kuyper

L’olandesina di Muzzano che tanto ha fatto per le donne in musica

Le sorprese non mancano, nell’ambiente musicale della Svizzera italiana. L’ultima concerne il luganese. Tale Erika Sabine Sautter, classe 1935, ha recapitato a Muzzano, a Giovanni Maria Staffieri, le sue memorie: nel suo breve soggiorno a Muzzano, 1945-1948, ricorda di avere conosciuto Elisabeth Kuyper, olandese, burbera vecchietta che spaventava i bimbi che giocavano sul piazzale. Le ricerche fanno emergere un’importante pianista, direttrice e compositrice, nata il 13 settembre 1877 ad Amsterdam, e morta proprio a Muzzano, nel 1953.

Elisabeth Kuyper

Elisabeth Kuyper

Con Giuseppe Clericetti, regia di Fabio De Luca (RSI, 2019)

 

Elisabeth Kuyper fu ragazza particolarmente talentuosa: studente di musica ad Amsterdam, sarà la prima donna a frequentare la classe di composizione alla Akademie der Künste di Berlino, tra il 1901 e il 1905, sotto la guida di Max Bruch. La Kuyper insegna, compone, vince premi; in un ambiente decisamente maschilista, è particolarmente attenta alla questione femminile: organizza cori e orchestre formate essenzialmente da donne: nel 1923 è a Londra e fonda la London Women’s Symphony Orchestra; l’anno seguente, a New York, è la volta di una compagine sinfonica americana. Le sue iniziative sono pionieristiche e importanti: possiamo affermare che è anche grazie all’assiduo lavoro della Kuyper che emergeranno in seguito figure (per limitarci alla Svizzera) quali Silvia Caduff, vincitrice del Premio Mitropoulos nel 1966, assistente di Bernstein e sul podio dei Berliner Philharmoniker, ed Elena Schwarz, che ha imboccato una prestigiosa carriera internazionale. Le esperienze della Kuyper furono fondamentali ma vissero vite brevi: rimangono ancora misteriose le circostanze che portarono la musicista olandese in Ticino, verosimilmente, come deduciamo dagli articoli sulla stampa locale, a partire dal 1928.

A Muzzano v’è ancora qualcuno che si ricorda dell’ “olandesina”: persona schiva, ritirata nel suo angusto appartamento nel centro del paese: rimangono avvolti nella leggenda i suoi abiti da concerto appesi nella stanza del pianoforte. Ilde Sala, che consegnava alla Kuyper i prodotti del negozio di famiglia, la ricorda gioviale ma riservata. Nel 1952, in occasione del suo matrimonio, la Sala riceve uno spartito in regalo dalla Kuyper: è la Serenata ticinese per pianoforte, pubblicata nel 1928 a Lugano, data del suo arrivo in Ticino. A Muzzano ancor oggi si rievoca quel giorno del 1953, quando la Kuyper fu vittima di un soffocamento causato dalla sua stufa a petrolio. L’olandesina morirà all’ospedale italiano di Viganello, il 26 febbraio di quell’anno.

"Serenata ticinese", di Elisabeth Kuyper
"Serenata ticinese", di Elisabeth Kuyper
 

Dagli archivi spuntano fotografie e partiture: nell’Auditorio Stelio Molo la RSI promuove ora la registrazione con Maristella e Mario Patuzzi, e Alessandra Doninelli, di alcune pagine cameristiche e naturalmente della simpatica Serenata ticinese, che ha poco di ticinese, se non il profumo un po’ naïf, e molto tardoromantico.

Intanto le memorie della Sautter sono pubblicate dalla Commissione cultura di Muzzano, e la RSI produce un documentario sulla compositrice olandese, firmato da Christian Gilardi e Fabio De Luca: un omaggio a colei che tanto ha fatto per le donne in musica, e che, secondo alcuni, fu la musicista di corte della Casa Reale olandese.

Giuseppe Clericetti
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