CHGiornata della musica svizzera

Il metal più estremo è stato inventato da una band svizzera

Quasi sconosciuti in patria, i Celtic Frost hanno influenzato il metal di tutto il mondo (e anche i Nirvana)

  • Un'ora fa
Celtic Frost- 1984
  • Martin Kyburz
Di: Francesco Gabaglio 

All’inizio degli anni ’80 la vita scorreva tranquilla a Nürensdorf, un piccolo paesino collinare tra Zurigo e Winterthur. I suoi pochi abitanti conducevano vite ordinate e serene in mezzo al verde dell’aperta campagna. Per anni, il maggior vanto del villaggio era stata la presenza di un semaforo sulla strada principale, segno inequivocabile di tecnologia e di progresso.

Ecco come ricorda quel periodo uno dei suoi abitanti:

Sono cresciuto in uno schifoso villaggio di campagna. Devo proprio sottolinearlo con disgusto, perché era davvero un paesino di m***a. Tutti mi odiavano e mi avevano completamente escluso dalla società.

Quel ragazzo, all’epoca appena 18enne, veniva da una famiglia povera e disfunzionale e aveva passato l’infanzia abbandonato a sé stesso nel degrado. Si chiamava Tom Gabriel Fischer e, per sfuggire a quella realtà, fondò una band che avrebbe cambiato per sempre la storia della musica.

Hellhammer - 1983
  • Martin Kyburz

Gli Hellhammer nacquero così, nel 1982, quando Tom e altri due disadattati cominciarono a fare musica ispirandosi ai Venom (che rappresentavano il metal più estremo dell’epoca) e al punk dei Discharge. Quella che doveva solo essere una valvola di sfogo, un urlo di rabbia contro una società borghese che ignorava, nascondeva e respingeva il diverso, in un paio di anni si trasformò in tre demo e un EP che circolarono parecchio nella scena underground.

Era la musica più estrema che il mondo avesse mai sentito. La reazione della stampa specialistica fu unanime ed è ben rappresentata dalla recensione apparsa che Metal Forces, rivista di riferimento per la musica underground, riservò all’EP Apocalyptic Raids:

Questo deve essere il più schifoso, atroce ammasso di m***a della storia del metal […] e non ha niente a che vedere con la musica per come la conosciamo. […] Hellhammer, fateci un favore e lasciate perdere ora, prima che sia troppo tardi e che distruggiate tutta la musica e corrompiate i giovani del mondo con queste str***ate.

Eppure quella musica piacque moltissimo a qualcuno che, ironicamente, ne fu davvero “corrotto”. Un manipolo di adolescenti norvegesi, altrettanto disadattati, assunsero come soprannomi i titoli di alcuni brani degli Hellhammer (Maniac, Eurynomos, Messiah, Aggressor) e diedero vita a quella che, 10 anni dopo, sarebbe diventata la celebre scena black metal norvegese. Una scena che si sarebbe conclusa con omicidi, suicidi, chiese bruciate... e un sacco di musica leggendaria.

All’epoca, ovviamente, Tom non poteva prevederlo. Sapeva solo che vivere di musica era diventato il suo obiettivo. Ma lo stile degli Hellhammer sarebbe stato troppo limitante: Tom voleva fare di più e meglio Soprattutto, però, voleva lasciarsi alle spalle tutto ciò che gli ricordava la sua adolescenza. Così, insieme al bassista Martin Eric Ain, fondò una nuova creatura: i Celtic Frost.

I Celtic Frost avevano ambizioni più alte della semplice violenza senza compromessi. Il primo EP (Morbid Tales) è un capolavoro nato dall’evoluzione e dalla rifinitura delle sonorità degli Hellhammer. Gli album seguenti spaziano invece da sound cupi e orchestrali all’avantgarde metal (termine coniato dalla critica nel 1987 proprio per descrivere il loro album Into the Pandemonium) - fino ad arrivare al glam metal di Cold Lake, universalmente considerato uno dei passi falsi più clamorosi della storia del metal.

Il fatto è che i Celtic Frost vivevano - nel bene e nel male - della tensione creativa e interpersonale dei suoi membri fondanti, Tom e Martin. Si consideravano fratelli ma, come disse Martin, «un fratello non è per forza anche un amico». I conflitti tra loro diedero vita a musica spettacolare che valse loro un seguito internazionale, ma anche a un clima di tensione costante che risultò non solo in Cold Lake, ma soprattutto in litigi, allontanamenti, e alla rottura definitiva nel 2008, dopo la pubblicazione di Monotheist, l’ultimo disco (e forse anche il migliore?) della band.

Ancora oggi i Celtic Frost sono considerati un’istituzione e vengono citati come importante influenza da tutte le band più importanti del metal più cupo o più sperimentale: il black, il death, il thrash, l’avantgarde e il gothic metal devono tutti qualcosa ai Celtic Frost.

Ma il loro impatto è andato anche oltre: Dave Grohl, parlando dei primi anni ’90, ha raccontato:

A molti piaceva il metal. Persino a Kurt (Cobain) e a Krist (Novoselic) dei Nirvana. Erano completamente presi dai Celtic Frost. Ascoltavano i Celtic Frost e gli Smithereens, e si immaginavano di suonare in quel modo.

La storia dei Celtic Frost si intreccia poi anche con l’arte. Per l’album To Mega Therion (1985) la band voleva usare come copertina Satan I, dipinto dell’artista grigionese H.R. Giger, vincitore di un Oscar per il suo lavoro di design nel film Alien. Tom lo contattò senza troppe speranze, ma la risposta di Giger non si fece attendere. Tom scoprì che Giger già conosceva e apprezzava i Celtic Frost e persino gli Hellhammer. Non solo ci vedeva dei paralleli con la sua arte: era anche consapevole che, come Tom, era amato all’estero ma disprezzato in Svizzera. Ed è forse anche per questo che i due fecero amicizia e collaborarono sempre più spesso.

Celtic Frost - To Mega Therion
  • H.R. Giger / Celtic Frost

Dopo la morte di Giger (2014), Tom diventò una specie di suo erede: oggi è co-direttore dell’HR Giger Museum di Gruyères, è membro del Consiglio della Fondation H.R. Giger e collabora alla curatela di alcune mostre al museo.

Oggi i Celtic Frost e gli Hellhammer non esistono più: la morte prematura di Martin Eric Ain, avvenuta nel 2017, ha posto fine a qualsiasi speranza di una reunion. Ma sopravvivono in un altro modo. Col progetto Triumph of Death, Tom sta portando in giro per il mondo la musica degli Hellhammer. E continua a pubblicare musica incredibile con la sua nuova band, i Triptykon, nei cui album si nascondono anche brani inediti scritti all’epoca dei Celtic Frost.

Ma, soprattutto, queste band sopravvivono ancora nella musica di migliaia di musicisti di tutto il mondo, stregati e ispirati da quel ragazzino di Nürensdorf che, cercando di sfuggire dal proprio passato, è finito per diventare una leggenda vivente.

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Una giornata 100% musica svizzera (Il mattino di Rete Tre)

RSI Cultura 12.09.2025, 09:00

  • Simona Foglia

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