Il 13 novembre 1995 il diplomatico egiziano Alaa al-Din Nazmi è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un parcheggio di Ginevra. L’omicidio è rimasto irrisolto per decenni. Solo le tecnologie moderne hanno permesso di legare tracce di DNA e impronte digitali a un uomo. Il Ministero pubblico della Confederazione sospettava un venditore d’auto italo-ivoriano di aver ucciso il diplomatico dietro compenso, un classico omicidio su commissione. Ma il Tribunale penale federale lo ha assolto nel febbraio 2025.
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La corte non ha infatti ritenuto sufficienti le prove raccolte, in particolare un’impronta digitale ritrovata sul silenziatore rinvenuto sul luogo del delitto e tracce di DNA che furono collegate al venditore di auto oltre 20 anni dopo l’omicidio grazie ai progressi della tecnologia forense.
L’uomo è tornato in aula a Bellinzona lunedì, davanti alla Corte d’appello del Tribunale penale federale, perché contesta le altre condanne per altri reati, dallo stupro alle lesioni passando per la pornografia e la truffa assicurativa. L’omicidio non è più all’ordine del giorno, dato che il Ministero pubblico della Confederazione ha rinunciato a opporsi all’assoluzione.
La morte del diplomatico non sarà più indagata, almeno in Svizzera. Giovedì scorso sono infatti passati esattamente 30 anni dall’omicidio, che è quindi caduto in prescrizione, precludendo ulteriori indagini, anche sui possibili mandanti. Questi sono al centro di speculazioni: una prima ipotesi era che islamisti potevano aver commissionato l’omicidio per impedire al diplomatico di seguire le tracce dei Fratelli musulmani in Europa, mentre nel corso del processo era emersa l’ipotesi che l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak fosse dietro l’assassinio.
L’impossibilità di chiarire l’omicidio ha provocato delusione in Egitto, dove dopo tutti questi anni una risposta sarebbe stata comunque importante, a causa del presunto contesto politico della vicenda.
Anche se l’attuale dibattito in Parlamento sull’imprescrittibilità dell’omicidio in Svizzera dovesse portare a una modifica della legge in questo senso, non avrebbe un impatto su questo caso, dato che interesserebbe solo gli omicidi non ancora prescritti al momento dell’entrata in vigore.

RG 12.30 del 14.11.2025 La corrispondenza di Gianluca Olgiati
RSI Info 14.11.2025, 15:34
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