I prezzi in Svizzera scendono: in maggio l’inflazione si è fissata al -0,1% su base annua, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica pubblicati martedì. L’evoluzione si spiega con la diminuzione del costo dei prodotti importati (-2,4%), mentre quelli indigeni sono più cari (+0,6%).
Su base mensile si assiste a un incremento minimo, pure dello 0,1%, riconducibile all’aumento degli affitti e dei prezzi dei viaggi forfettari. Il rincaro rispetto a 12 mesi prima era risultato nullo in aprile.
Non si tratta di una sorpresa, gli esperti avevano predetto che l’indice nazionale dei prezzi al consumo sarebbe sceso in territorio negativo. Da settembre si situava al di sotto dell’1% annuo mentre è dal 2023 che non supera il 2%.
Situandosi ora al di fuori della forchetta fra lo 0 e il 2% fissata come obiettivo dalla Banca nazionale, l’inflazione chiama all’azione l’istituto di emissione: questo mese il tasso direttore dovrebbe essere fissato allo 0%, ma potrebbe poi anch’esso tornare negativo prima delle fine dell’anno, secondo alcuni esperti. Si vorrebbe così evitare una spirale deflazionistica, che certo ha effetti positivi a breve termine sul potere d’acquisto, ma rischia di indurre i consumatori a ritardare i loro acquisti (nell’attesa di nuovi ribassi) e di conseguenza portare a una frenata dell’economia.
Anche nella zona euro l’inflazione rallenta, ma resta ampiamente positiva: il nuovo dato - diffuso anch’esso martedì - la dà all’1,9% su base annua, in calo di tre decimi di punto nel confronto di aprile e di nuovo entro i limiti voluti dalla BCE.

Inflazione negativa in Svizzera
Telegiornale 03.06.2025, 12:30