Quarant’anni di Lega (ex Nord): oggi il partito fondato da Umberto Bossi è il più vecchio presente nel Parlamento italiano. In questi giorni sono previsti diversi momenti di celebrazione organizzati sul territorio. L’appuntamento più importante sarà domenica a Varese, davanti alla storica sede della Lega, dove sarà presente tutto lo stato maggiore leghista. Il fondatore Umberto Bossi è stato invitato, ma la sua presenza resta in forte dubbio.
Sabato invece a Gemonio, paese del Senatur, gli uomini liberi del Nord – così si firmano in un volantino – si sono dati appuntamento per ringraziare l’uomo che 40 anni fa “ci ha fatto sognare”.
La strategia nazionalista di Salvini e i malumori
Ultimamente però i malumori nella base leghista si sono amplificati, anche causa degli ultimi insuccessi elettorali, e le politiche nazionaliste di Salvini sono sotto accusa.
In Lombardia diversi quadri politici hanno scritto una lettera in cui si chiede a Salvini un cambio di passo e, anche in Veneto, i malumori sono sempre di più, come conferma l’assessore regionale Roberto Marcato: “Sono profondamente convinto che serva una riflessione, profonda, violenta e cinica, del nostro partito. Dobbiamo capire perché abbiamo avuto questi risultati. Bisogna capire perché sta succedendo e perché c’è questa flessione di consenso e agire di conseguenza”.
In Lombardia molti leghisti, anche con ruoli di responsabilità, stanno lasciando o hanno già lasciato il partito.
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Italia: i 40 anni della Lega Nord
SEIDISERA 12.04.2024, 18:59
Non tutti ovviamente la pensano così. Una parte dei militanti resta infatti convinta che, nonostante tutto, la scelta del segretario federale sia ancora valida.
Di sicuro la Lega di oggi è molto diversa da quella nata dall’intuizione di Umberto Bossi. Alle origini si inneggiava alla “Padania libera”, mentre ora il segretario federale Matteo Salvini dice “Prima gli italiani”. O ancora: la Lega bossiana si diceva convintamente antifascista e il Senatur rivendicava questa posizione. Per Matteo Salvini, invece, la discussione sul fascismo e i rapporti con alcuni movimenti di estrema destra,che la sua Lega ha costruito nel corso degli anni, sono da relegare nei libri di storia.
Ciò che unisce la vecchia e la nuova Lega sono sicuramente i toni dei leader: per chi li critica sono definiti perlomeno sopra le righe, per chi li ama popolari e schietti.
Le elezioni europee potrebbero essere uno spartiacque per il futuro del Carroccio, ma intanto i militanti si interrogano con domande come “dov’è finito il sindacato del territorio padano?”.
Una risposta qualcuno dovrà darla, che sia Salvini o qualcun altro.