E’ terminata senza una decisione e aggiornata ad oggi una riunione del gabinetto ristretto del governo israeliano tenutasi ieri sera (sabato) e che doveva esaminare le ultime proposte per una tregua a Gaza.
Ron Dermer, consigliere diplomatico di Benjamin Netanyahu, è atteso a Washington questa settimana per discussioni, ed è probabile che il premier israeliano stesso si rechi da Donald Trump nei prossimi giorni.
Ieri il presidente Trump ha reiterato sui social media la sua richiesta di una tregua che, a suo giudizio, è ad un passo dall’essere raggiunta
Intanto i raid si intensificano con un ultimo bilancio di 85 morti in 24 ore, oltre 56.500 vittime dal 7 ottobre 2023, secondo il ministero della sanità della striscia, controllato da Hamas.
Secondo Hamas, Netanyahu pone condizioni impossibili, ma il gruppo ha comunque accolto uno sforzo di mediazione offerto dall’intelligence turca e che si focalizza in primo luogo sulla crisi umanitaria.
La crisi degli aiuti umanitari a Siviglia
La disastrosa situazione di Gaza sarà uno dei temi alla conferenza dell’ONU sul futuro degli aiuti allo sviluppo che si apre oggi a Siviglia, in Spagna, volta a raccogliere nuovo sostegno un settore messo pesantemente in crisi dai tagli ai finanziamenti intrapresi dagli Stati Uniti
Saranno presenti almeno 50 leader mondiali, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il keniota William Ruto, la presidente dell’Ue Ursula von der Leyen e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Non è prevista invece una presenza degli Stati Uniti, attori chiave del settore, che stanno snobbando i più grandi colloqui di questo tipo degli ultimi dieci anni, sottolineando l’erosione della cooperazione internazionale nella lotta alla fame, alle malattie e al cambiamento climatico.
Fondo pensioni norvegese esce da Oshkosh e Thyssenkrupp
Il principale fondo pensionistico norvegese (KLP, distinto dall’omonimo fondo sovrano) ha annunciato di essere uscito dagli investimenti nei gruppi Oshkosh (USA) e Thyssenkrupp (Germania) accusati di fornire armi all’esercito israeliano che vengono impiegate nella strisca di Gaza.
“Le imprese hanno un obbligo di diligenza per evitare di contribuire a violazioni di diritti umani fondamentali e del diritto umanitario”, ha spiegato in un comunicato il responsabile degli investimenti del fondo, Kiran Aziz.
KLP, che gestisce oltre 90 miliardi di franchi, ha ceduto quote nelle due società per rispettivamente 1,5 e 0,8 milioni di franchi.
Il papa: no alla fame come arma di guerra
“Oggi assistiamo, sgomenti, all’uso iniquo della fame come arma di guerra. Affamare una popolazione è un modo molto economico per fare la guerra”. Lo afferma Papa Leone XIV in un messaggio alla Fao sottolineando che “in questi tipi di conflitti, i primi obiettivi militari diventano le reti di approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione”.
“E’ tempo che il mondo adotti limiti chiari, riconoscibili e concordati per punire questi abusi e perseguire i responsabili e gli autori. Rinviare la soluzione a questa situazione devastante non aiuterà; al contrario, l’angoscia e le difficoltà dei bisognosi continueranno ad accumularsi”
BBC si scusa per frasi antisemite durante live di Glastonbury
La BBC ha ammesso che avrebbe dovuto interrompere la diretta dell’esibizione del gruppo rap Bob Vylan durante il festival di Glastonbury quando gli artisti hanno cominciato ad intonare “morte all’IDF” (le forze armate israeliane). La questione ha fatto molta polemica nel Regno Unito, con la protesta dell’ambasciata israeliana a Londra e la costernazione del governo.
A Glastonbury ci sono state, tra gli artisti e nel pubblico, molte affermazioni di solidarietà al popolo palestinese e slogan contro il governo israleliano e l’atteggiamento del governo britannico nella crisi mediorientale.

Gaza, ancora bombardamenti
Telegiornale 30.06.2025, 12:30
Iran, 935 morti bilancio ufficiale dei raid israeliani
E’ di 935 morti il bilancio “ufficiale” delle vittime iraniane causate dai 12 giorni di guerra con Israele. Lo ha reso pubblico il portavoce della magistratura iraniana, Ashgar Jahangir, precisando che la cifra comprende 38 bambini e 132 donne.
Regno Unito respinge ricorso ONG su armi a Israele
L’Alta Corte di Londra ha respinto l’azione legale presentata dalle maggiori associazioni occidentali impegnate sul fronte dei diritti umani per cercare d’imporre un congelamento alle forniture da parte del Regno Unito di armi cruciali a Israele nella guerra a Gaza.
Il ricorso è stato sostenuto fra le diverse organizzazioni anche da Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam, oltre che dalla palestinese Al-Haq. I ricorrenti chiedevano ai giudici d’imporre al governo di Keir Starmer in particolare lo stop delle forniture di componenti britanniche dei caccia F-35 americani, utilizzati nei raid israeliani nella Striscia.
Gaza: almeno 25 morti per raid israeliani oggi
Almeno 25 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani oggi, secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie locali in un bilancio aggiornato, tra cui 10 persone uccise a Zeitoun, nel sud di Gaza City.
Due persone in attesa sono state colpite dal fuoco israeliano vicino a un centro di distribuzione di aiuti nel sud di Rafah, secondo quanto riferito ad Al Jazeera da fonti del complesso medico Nasser.
Cisgiordania: coloni assaltano base militare
Decine di coloni israeliani hanno assalito una base dell’IDF in Cisgiordania, appiccando incendi, vandalizzando veicoli, imbrattando il luogo di graffiti ed attaccando i soldatipresenti. Lo ha fatto sapere l’esercito. L’assalto è avvenuto dopo che negli ultimi giorni le forze israeliane sono intervenute arrestando dei coloni che stavano commettendo violenze ai danni dei palestinesi.
Nella cittadina di Kfar Malik mercoledi scorso oltre 100 coloni hanno violato una proprietà palestinese, bruciando proprietà e sparando sulle persone che tentavano di fermarli. Tre palestinesi sono morti. L’esercito ha fermato cinque coloni.
Il primo ministro Netanyahu ha condannato l’attacco all’esercito: “nessun paese civile può tollerare questo comportamento”. Caso raro, anche il ministro degli interni Itamar Ben-Gvir - una delle figure più radicali nell’attuale esecutivo, che in passato ha spesso difeso i coloni - ha espresso la propria condanna per l’attacco alle forze armate.