L’associazione di volontari Rehoboth Outreach, dal Burkina Faso alla Costa d’Avorio, porta scuola, cibo e speranza a centinaia di bambine e bambini. “Siamo un’associazione non profit - spiega Monica Leone alla trasmissione Casa Svizzera su Rete Uno - che ha lo scopo di aiutare le persone più svantaggiate, quelle che non hanno la fortuna che abbiamo noi. Andiamo a sostenerli. A dargli possibilità che senza il nostro aiuto non avrebbero”.
Rehoboth Outreach in breve
Rehoboth Outreach è un’associazione non profit che si impegna a sostenere progetti umanitari, aiutando persone disagiate in situazioni difficili nello sviluppo fisico, sociale e spirituale.
“Gli allievi che frequentano questa scuola sono 230”, spiega a Casa Svizzera Daniele Ventura, collegato direttamente dalla Costa d’Avorio. “Il Paese è bellissimo - aggiunge - ma c’è molta povertà. E da un paio d’anni siamo in contatto con un’organizzazione locale per aiutarli e per aprire nuovi progetti”.

Daniele Ventura in Costa d'Avorio con il gruppo di allievi aoiutati da Rehoboth Outreach
Qual è l’età di questi bambini? “Qui vanno dai tre anni fino ad arrivare ai 14 anni - prosegue Daniele Ventura - quindi si parte già con la scuola materna fino ad arrivare alla quarta media, per poi poterli mandare al liceo. Ma quello che mi stupisce sempre qui è la loro gioia, la loro voglia di vivere, la voglia di giocare e la speranza che ci trasmettono. Ogni volta che torniamo in Africa ci rendiamo conto che siamo noi quelli che ricevono qualcosa da loro”.
“L’anno scorso in giugno i bambini erano 130, adesso sono 100 in più - aggiunge Ventura - e questo è successo perché il livello di istruzione in questa sede è talmente alto che i genitori decidono di mandarli proprio qua. E quindi ora c’è la necessità di poter costruire almeno altre sei classi”.

La scuola dell'infanzia realizzata in Burkina Faso
Come nasce Rehoboth Outreach?
“Tutto è partito nel 2011 quando, durante un viaggio missionario, abbiamo visto queste realtà”, racconta Monica Leone. “Abbiamo visto le necessità che hanno e abbiamo iniziato a portare medicamenti, cibo e vestiti agli orfanotrofi, alle scuole e agli ospedali. In questa maniera abbiamo potuto stabilire legami forti con queste realtà e con le istituzioni locali. in seguito abbiamo osato lanciare il nostro primo grande progetto: la scuola materna che abbiamo costruito in Burkina Faso”.
In Burkina Faso 800’000 bambini lavorano giorno dopo giorno nelle miniere d’oro e nelle cave di carbone. Sono bimbi che non possono vivere e gioire della loro infanzia. Come si possono chiudere gli occhi di fronte ad una realtà del genere?
Monica Leone, Rehoboth Outreach
Perché il Burkina Faso?
“Si tratta - prosegue Monica Leone - di uno dei Paesi più poveri al mondo, dove la mortalità infantile è ancora un problema reale: più di otto bambini su cento muoiono prima di compiere i 5 anni. È una realtà nella quale il 25% della popolazione soffre cronicamente di fame. Un posto dove l’acqua non arriva in casa come da noi in Svizzera, ma bisogna andarla a cercare lontano da casa. E sono le donne quelle che devono camminare per andarla a prendere. Qui la possibilità di avere un’istruzione non è dovuta. In Burkina Faso inoltre la mutilazione genitale delle bambine è ancora una realtà, l’abbandono è una realtà e il lavoro minorile è anche una realtà: 800’000 bambini lavorano giorno dopo giorno nelle miniere d’oro e nelle cave di carbone. Sono bimbi che non possono vivere e gioire della loro infanzia. Ecco, come si possono chiudere gli occhi, di fronte ad una realtà del genere?”
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Casa Svizzera 10.12.2025, 09:10
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