L’UE espande la rete ferroviaria, senza la Svizzera

Il nuovo orario delle FFS che entrerà in vigore domenica 14 dicembre prevede un potenziamento del traffico internazionale, e in futuro sarà possibile raggiungere più destinazioni senza cambiare treno. Le FFS proseguono così una strategia adottata negli ultimi anni.

“Ci concentriamo soprattutto sui collegamenti diurni”, dice Véronique Stephan, responsabile del mercato viaggiatori delle FFS, e per una parte dei viaggiatori i collegamenti diretti sono interessanti.

Per il futuro, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) punta ad ulteriori collegamenti diretti, come un treno ad alta velocità che colleghi la Svizzera a Londra in meno di sei ore, senza cambi. “Stiamo lavorando per sviluppare buoni collegamenti verso tutti i paesi e in tutte le direzioni”, ha dichiarato in una risposta a SRF.

Anche la Commissione europea punta sulla ferrovia. Il mese scorso ha presentato un pacchetto trasporti che prevede la costruzione di nuove tratte ad alta velocità e una riduzione considerevole dei tempi di viaggio tra le città europee.

“Colmando le lacune della rete ferroviaria, i viaggiatori potranno spostarsi più velocemente”, afferma Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione. Ci sarebbero così alternative valide ai voli a corto raggio e ai lunghi viaggi in auto. “E potranno prenotare più facilmente e a prezzi più convenienti” aggiunge Fitto.

Tuttavia, i piani per l’espansione ferroviaria in Europa mostrano che l’UE intende concentrarsi sulle tratte che aggirano la Svizzera.

Concretamente, l’UE prevede di costruire due nuove linee ferroviarie ad alta velocità entro il 2040: una da Varsavia ai Paesi baltici e l’altra da Parigi a Lisbona, via Madrid. Sulle tratte esistenti si punta invece a una sostanziale riduzione dei tempi di percorrenza.

Véronique Stephan afferma che le FFS faranno tutto il possibile per non essere lasciate da parte, e aggiunge che in generale gli investimenti dell’UE nelle infrastrutture ferroviarie sono accolti con favore.

Espansione ferroviaria in Europa, senza la Svizzera (Echo der Zeit, SRF, 07.12.2025)

La Confederazione afferma che, pur mantenendo una comunicazione costante con i partner europei, la Svizzera non è stata direttamente coinvolta nella discussione ferroviaria europea.

Il fatto che la Svizzera non giochi alcun ruolo nelle recenti riflessioni dell’UE dipende anche dal fatto che la Svizzera ha già fatto un passo comparabile nell’espansione ferroviaria anni fa.

“La Svizzera ha giocato d’anticipo”, afferma Michael Müller dell’UFT, non solo per le nuove trasversali alpine San Gottardo, del Ceneri e del Lötschberg. “Negli ultimi 30 anni abbiamo speso oltre un miliardo di franchi per linee e collegamenti alla rete ferroviaria europea ad alta velocità”, aggiunge Müller.

Non si tratta tanto di tratte come Berlino-Roma, ma per esempio di Bienne-Belfort, o dell’ampliamento della linea verso Monaco. Quasi su tutte le tratte (co)finanziate sono necessari ulteriori interventi.

Il piano dell’UE può essere attualmente una dichiarazione d’intenti ambiziosa. Ma se verrà attuato, la Svizzera farà bene a non perdere il treno.