La Pennsylvania per Kamala Harris, che passa da Allentown, Pittsburgh e Philadelphia, addirittura tre Stati indecisi per Donald Trump, atteso a Raleigh in Carolina del Nord, a Pittsburgh e poi a Grand Rapids in Michigan, prima di rientrare a casa sua in Florida dove attenderà i risultati.
Donald Trump a Raleigh dove ha cominciato la sua ultima giornata di campagna
È un vero e proprio tour de force quello a cui si sottopongono i due candidati alla Casa Bianca lunedì nell’ultimo giorno di una campagna ricca di colpi di scena, dal ritiro di Joe Biden che ha spianato la strada alla sua vice fino ai due falliti attentati nei confronti del magnate repubblicano.
Sette Stati decisivi
I due aspiranti alla presidenza si sforzano di convincere gli ultimi elettori incerti e di attirare alle urne i propri simpatizzanti che normalmente disertano gli uffici elettorali, così da far pendere dalla propria parte quei sette Stati dove l’esito del voto è considerato incerto e che faranno pendere la bilancia in favore dell’uno o dell’altro. I sondaggi rimangono all’insegna dell’incertezza, i segnali vengono interpretati da entrambi i campi con un certo ottimismo ma la realtà è che la notte elettorale potrebbe anche non concludersi con l’annuncio del prossimo presidente, che per la prima volta sarà una donna... o una persona condannata penalmente. Un esito particolarmente tirato in uno Stato decisivo potrebbe allungare l’attesa anche di diversi giorni, fino alla conclusione delle operazioni di spoglio.
Stati Uniti verso il voto
SEIDISERA 04.11.2024, 18:33
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La notte elettorale
La RSI seguirà la notte elettorale statunitense in televisione su LA1 con una diretta in due parti: dalle 00.45 alle 6.00 e poi dalle 6.00 fino al TG delle 12.30. Su questo sito invece con un liveticker aggiornato costantemente. I seggi chiuderanno nei primi sei Stati alla 1.00 di notte ora svizzera: sono Georgia, Indiana, Kentucky, South Carolina, Vermont e Virginia. Per 16 Stati, fra cui il North Carolina, sarà il caso alla 1.30, in altri 17 alle 2.00. Fra questi la cruciale Pennsylvania. Alla proclamazione della tendenza per quest’ultima i giochi potrebbero essere fatti: se lo stesso candidato vincesse infatti Pennsylvania, Georgia e North Carolina, oltre agli Stati dove è già favorito, potrebbe contare su (almeno) 270 elettori. Come detto, però, i dati disponibili potrebbero non delineare tendenze sufficientemente affidabili. Un’ora più tardi, alle 3.00, si concluderanno le operazioni di voto in 15 Stati e tre di questi sono fra quelli chiave: Arizona, Wisconsin e Michigan. Infine, in tre Stati si voterà fino alle 4.00 (fra questi l’ultimo in bilico, il Nevada) e in quattro fino alle 5. C’è la California, il più popoloso e ricco di grandi delegati, che saranno però certamente “blu”. Alle Hawaii si voterà fino alle 6.00, in Alaska fino alle 7.00.
La media dei rilevamenti calcolata dal sito RealClearPolitics vede Trump in vantaggio di un decimo di punto a livello nazionale, 48,5% contro 48,4%. Nello stesso momento quattro anni fa Biden era avanti di 6,9 punti e otto anni fa Hillary Clinton di 3,2. Clinton poi perse pur avendo ottenuto più suffragi nell’insieme dell’Unione.
L'ultima giornata di campagna di Kamala Harris è tutta dedicata alla Pennsylvania
Servono 270 grandi elettori
A contare, infatti, sono i 538 grandi elettori assegnati ai singoli Stati in base alla loro popolazione. Raggiungere la soglia di 270 garantisce l’ingresso alla Casa Bianca: la 60enne Harris parte di fatto da 226 (quelli garantiti dagli Stati “blu”, democratici, dove la sua vittoria è quantomeno probabile) mentre il 78enne Trump da 219 (quelli degli Stati “rossi”, colore dei repubblicani). Ne restano 93 suddivisi fra i sette “swing States”, 19 dei quali per la sola Pennsylvania e questo spiega la tappe scelte per gli ultimi comizi.
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I sondaggi danno Kamala Harris in vantaggio di un’incollatura in Wisconsin e Michigan (25 grandi elettori in tutto, non le basterebbero per vincere) e Trump negli altri cinque Stati in bilico. I margini sono però ovunque inferiori al margine di errore e solo in tre casi superiori al punto percentuale: il repubblicano guida di 2,6 in Arizona, di 1,5 in North Carolina e di 1,9 in Georgia.
Da verificare, infine, se avrà ragione o meno il Des Moines Register, quotidiano della capitale dell’Iowa, che nel fine settimana ha dato Kamala Harris in vantaggio 47% a 44% in uno Stato che pareva già assegnato a Trump. A permettere il recupero della candidata democratica sarebbe stato il massiccio voto delle donne. Una tendenza che potrebbe presentarsi anche altrove? L’Iowa vale 6 grandi elettori.
USA, una campagna senza precedenti
Telegiornale 04.11.2024, 20:00
Quasi 80 milioni di cittadini hanno già votato
La partecipazione - secondo i pronostici - sarà elevata e stando agli esperti dell’Università della Florida circa 78 milioni di persone (su 244 milioni di aventi diritto) hanno già espresso la propria preferenza. È quasi la metà del totale dei voti espressi nel 2020, quando l’affluenza era stata ai massimi da oltre un secolo.
Si vota anche per il Congresso
L’attenzione si concentra sull’elezione del prossimo presidente, ma negli Stati Uniti martedì si eleggono anche i 435 membri della Camera dei rappresentanti e un terzo dei 100 senatori.
Presidenziali USA, la caccia al voto dei latinos
Telegiornale 04.11.2024, 20:00