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L’Unione Europea frena l’obsolescenza programmata

Le batterie di tablet e telefonini dovranno durare più a lungo - In Svizzera, per ora, non esiste ancora una norma - ACSI: “Così, il rischio è quello di diventare un’isola degli scarti”

  • Ieri, 23:03
  • Ieri, 23:39
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Regolamento sull'ecodesign, d'ora in poi cellulari e tablet più duraturi

SEIDISERA 20.06.2025, 18:00

  • KEYSTONE
Di: SEIDISERA/DC 

D’ora in avanti smartphone e tablet dovranno avere un’aspettativa di vita più lunga di quella attuale. L’obbligo è entrato in vigore oggi nell’Unione Europea. A monte ci sono provvedimenti approvati e applicati l’anno scorso nell’ambito del “Patto verde”, che mirano a migliorare l’efficienza energetica, la riparabilità e a ridurre l’impatto ambientale di centinaia di milioni di dispositivi.

Le nuove norme UE

Tutti i telefonini tablet venduti nell’UE dovranno perciò essere dotati di batterie in grado di mantenere almeno l’80% della loro capacità originale dopo 800 cicli di carica, riducendo così la necessità di sostituirle. Gli apparecchi dovranno inoltre essere abbastanza robusti per sopravvivere ad almeno 45 cadute accidentali.  Inoltre, i produttori sono tenuti a rendere disponibili gli aggiornamenti dei software per almeno cinque anni e le componenti essenziali dei dispositivi per almeno sette anni dalla fine della loro commercializzazione. Anche il mercato delle riparazioni diventa più libero: non sarà infatti più possibile installare negli apparecchi software che impediscano l’intervento di tecnici indipendenti. La prossima fase nella normativa europea in questo settore riguarda la facilità di sostituzione delle batterie: dal 2027 dovranno essere estraibili.

E in Svizzera?

L’ultimo documento ufficiale uscito da Berna risale a un anno fa, quando il Consiglio federale aveva approvato un rapporto sulle conseguenze legali derivanti dall’obsolescenza programmata, compiendo un primo passo verso l’obbligo di indicare la durata di vita oppure informazioni sulla riparabilità dei prodotti. Ma una norma specifica che vieti l’obsolescenza programmata ancora non esiste. Questo perché le norme generali del diritto penale in materia di garanzia e di concorrenza contengono già strumenti per intervenire contro la riduzione deliberata della durata di vita dei prodotti. Una cosiddetta etichetta di riparabilità manca però sempre in Svizzera, anche a causa di presunti possibili aumenti di costi e rischi sostenuti da produttori o venditori, con conseguente crescita del prezzo di vendita del prodotto. Per il Consiglio federale, poi, dimostrare che la durata di vita di un prodotto sia stata ridotta intenzionalmente resta o resterebbe complicato. Il primo gennaio di quest’anno in Svizzera è comunque entrata in vigore la legge sull’economia circolare, che mira a promuovere un uso più efficiente delle risorse, a ridurre gli sprechi e che introduce modifiche in diversi ambiti, tra cui gli apparecchi elettronici, prevedendo di mantenerli in circolazione il più a lungo possibile attraverso riparazione, ricondizionamento e riutilizzo.

“Con gli sviluppi sul fronte UE noi speriamo di ottenere dei benefici”

Sul tema, i colleghi di SEIDISERA hanno sentito l’opinione di Antonella Crüzer, segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI). “Speriamo ora di ottenere dei benefici, che anche a livello svizzero ci si muova in questo senso. Il rischio, altrimenti, è quello di diventare un’isola degli scarti, cioè di quei prodotti meno durevoli che in Unione Europea non potranno più essere venduti e che potrebbero invece essere venduti sul mercato svizzero, che è un mercato appetibile perché sappiamo quanto spesso i nostri consumatori sono chiamati a pagare anche un prezzo più elevato per gli stessi identici prodotti”. Apparecchi che, come sottolinea Crüzer, hanno un ciclo di vita davvero troppo breve rispetto poi alle preziosissime risorse di cui sono composti: “È vero che recuperiamo vecchi smartphone e computer, ma andrebbe ancora meglio evitare di sprecarli e soprattutto cercare di portare avanti proprio quegli obiettivi che chiediamo da tempo con la coalizione “Lunga vita ai nostri oggetti”, cioè di regolare in modo più stringente i produttori per lottare contro l’obsolescenza programmata”.

03:08

Cos'è l'obsolescenza programmata?

RSI Tecnologia 30.08.2021, 14:23

 

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