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Le app di incontri funzionano ancora?

Dopo il boom della pandemia le applicazioni per trovare l’anima gemella sembrano aver perso slancio - In crescita l’uso alternativo di altre app

  • 1 ottobre, 06:00
  • 1 ottobre, 08:15
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Trovare l'anima gemella online, la speranza di tanti

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Di: Omar Cartulano 

Ci stiamo sempre più stancando dei social media e probabilmente anche delle “dating app”, quelle applicazioni pensate per trovare l’anima gemella o più semplicemente per incontrare qualcuno con cui sviluppare delle relazioni sentimentali. Secondo i dati raccolti dall’Economist, il numero di utenti attivi in tutto il mondo sulle app per incontri è calato da 154 milioni nel 2021 a circa 137 milioni attualmente. Inoltre, nel 2023 i download globali sono stati pari a 237 milioni, 50 milioni in meno che nel 2020.

Negli ultimi anni anche le quotazioni in borsa di Match Group, leader di questo specifico mercato (possiede Tinder, Bumble, Hinge, ecc.), hanno registrato un drastico calo: tre anni fa il suo titolo ha toccato i 169 dollari, oggi è scambiato a meno di 40. A influire sul business di chi offre queste app è in particolare la flessione degli utenti disposti ad abbonarsi ai servizi a pagamento, che garantiscono maggiori funzionalità e più possibilità di trovare un “match”, ovvero un interesse corrisposto da un altro utente.

Perché diminuisce l’interesse?

Dopo il picco di interesse registrato durante la pandemia, quando fare incontri di persona era difficile, Tinder e simili hanno vieppiù mostrato tutti i loro limiti. Ciò che sembrava divertente è diventato fonte di frustrazione, con gli utenti esasperati da un “catalogo” di possibili partner sempre più ampio, ma al tempo stesso molto superficiale. I giovani tendono a stufarsi di conversazioni asettiche e dell’insicurezza generata dal ghosting.

L’industria prova a reagire con l’IA

Match Group di fronte alle nuove esigenze degli utenti sta cercando di trovare il modo per mantenere alto l’interesse attorno alle sue app. Nel suo ultimo rapporto agli azionisti ha presentato dei dati che mostrano una lieve ripresa dei ricavi rispetto all’anno precedente, ma soprattutto quelle che sono le strategie future.

Tinder si appoggerà sull’intelligenza artificiale per “creare un’esperienza sicura, più efficace e divertente che risponda alle principali preoccupazioni degli utenti e posizioni l’app verso una crescita sostenuta a lungo termine”. L’IA sarà sfruttata in particolar modo per fornire agli utenti raccomandazioni di profili sempre più curate.

Anche Hinge, il prodotto del gruppo attualmente più in crescita, sfrutterà le nuove possibilità tecnologiche per offrire un’esperienza sempre più personalizzata, in modo che gli utenti si sentano come se avessero un “Cupido” personale.

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Fresco di Zona 26.09.2024, 12:00

Si fanno strada altre app

Intanto la società statunitense sta anche provando la strada delle app dedicate a comunità specifiche, per esempio con Archer (rivolta agli uomini gay) e Yuzu (per la comunità asiatica negli USA), probabilmente perché è proprio verso le app di nicchia che si stanno rivolgendo sempre più persone.

Secondo quanto messo in evidenza anche dal Guardian, proposte come Strava o Letterboxd, dove si registrano rispettivamente appassionati di sport e di cinema, vengono usate anche per uno scopo secondario. Gli utenti infatti spesso sfruttano queste comunità specifiche per provare a incontrare qualcuno col quale si è indubbiamente già sicuri di condividere una grande passione in comune.

Anche questo è comunque un settore che, perlomeno nel mercato anglosassone, propone un’ampia offerta di dating app per tutti i gusti: da Kippo, per i gamers, a Veggly, per vegetariani e vegani, fino a Stir, per i genitori single oppure Loosid, per chi negli appuntamenti non vuole che si alzi il gomito.

Trovare l’amore non è certo mai stato facile e, malgrado le esperienze positive di tanti, anche alle nostre latitudini, è tutto da dimostrare che le app possano essere più efficaci delle “vecchie maniere”. Nell’aiuto del mondo digitale talvolta credono però anche le autorità: a Tokyo è stata addirittura la stessa amministrazione cittadina a concepire un’app di incontri per favorire i matrimoni e tornare ad accrescere il tasso di natalità. Funzionerà?

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