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Libia, "L'ONU reagisca"

Lo hanno chiesto Francia, Egitto e Consiglio di cooperazione del Golfo

  • 16.02.2015, 15:09
  • 07.06.2023, 04:59
La disperazione dei copti egiziani

La disperazione dei copti egiziani

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In seguito ai raid aerei dell’esercito egiziano in risposta all’uccisione da parte dell’IS di 21 copti, il presidente francese François Hollande ha sottolineato – durante una telefonata con l’omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi – “l’importanza che il Consiglio di sicurezza dell’ONU si riunisca e che la comunità internazionale decida nuove misure per far fronte” all’estensione delle operazioni del sedicente Stato Islamico in Libia.

Esigenze identiche sono giunte anche da parte del Consiglio di cooperazione del Golfo (composto da Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar e Bahrein) e dal Ministero degli Esteri del Cairo.

Dal canto suo Fajr Libya, la coalizione di milizie filo-islamiche al potere a Tripoli, ha lanciato un appello a manifestare contro “i raid compiuti dal terrorista al-Sisi” e ha chiesto ai “fratelli egiziani che lavorano in Libia di lasciare il paese entro un massimo di 48 ore per preservare la loro integrità di fronte a qualsiasi operazione di rappresaglia”.

Renzi: “Troppo presto per un intervento militare”

Per il premier italiano Matteo Renzi, è comunque ancora troppo presto per un intervento militare, “bisogna aspettare una decisione dell’ONU” ha dichiarato.

RedMM/ats/ansa/mrj

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