Netanyahu: “Voglio un accordo sugli ostaggi”

“Stiamo lavorando a un accordo sugli ostaggi. Voglio arrivare a un’intesa. Non so se la raggiugeremo, ma se Hamas riducesse le sue richieste deliranti per tornare alle realtà, allora un accordo ci sarebbe”. È uno dei passaggi chiave dell’intervista che il premier Benjamin Netanyahu israeliano ha concesso all’americana CBS. Nella stessa, il primo ministro ha detto di “apprezzare lo sforzo degli Stati Uniti”. Hamas, ricordiamo, aveva chiesto un “cessate il fuoco completo” e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza.

Oltre che chiedere ragionevolezza alla controparte nemica, Netanyahu ha anche detto che domenica avrà un incontro per discutere il piano militare che prevede l’evacuazione dei civili palestinesi a Gaza, nonché la distruzione dei battaglioni restanti di Hamas. “Se ci sarà un accordo, tutto questo sarà ritardato, ma si farà. Se non ci sarà un’intesa, lo faremo comunque”.

L’apertura, con minaccia, del primo ministro arriva mentre nella capitale qatariota di Doha, sono ripresi i negoziati tra “esperti degli USA, dell’Egitto, del Qatar e di Israele” e anche “rappresentanti di Hamas”. La discussione verte sugli ostaggi, ma anche su una tregua militare nella Striscia. Lo hanno fatto sapere media egiziani, ripresi da quelli israeliani. “I colloqui - ha spiegato Al-Qahera News - sono una continuazione di ciò che è stato discusso a Parigi e saranno seguiti da altri incontri al Cairo”. Israele ha deciso sabato notte, dopo l’approvazione del Gabinetto di guerra, di inviare la delegazione a Doha.

I colloqui a Doha avrebbero trovato un “terreno di intesa”, secondo il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan in un’intervista alla CNN. “Si lavora e speriamo - ha aggiunto - che nei prossimi giorni si possa arrivare al punto di un accordo finale”.