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ONU, il voto su Gaza rinviato ancora

L’ultima bozza sul tavolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, preparata dagli Emirati Arabi Uniti, chiede la “sospensione” delle ostilità per consentire l’invio di maggiori aiuti umanitari

  • 19 dicembre 2023, 22:26
  • 19 dicembre 2023, 22:45

Gaza, come raggiungere un accordo?

Telegiornale 19.12.2023, 20:00

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Di: AFP/ATS/M. Ang.

Il voto del Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla situazione a Gaza, già rinviato più volte, è stato nuovamente posticipato a mercoledì per consentire il proseguimento dei negoziati sul testo. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Lo riporta l’agenzia Afp, citando fonti diplomatiche. 

L’ultima bozza sul tavolo, preparata dagli Emirati Arabi Uniti, chiede la “sospensione” delle ostilità nel territorio palestinese per consentire la consegna di maggiori aiuti umanitari.

L’8 dicembre, nonostante le pressioni senza precedenti del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, gli Stati Uniti avevano bloccato l’adozione di una risoluzione che chiedeva un “immediato cessate il fuoco umanitario” nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano sta continuando i suoi micidiali attacchi come rappresaglia al sanguinoso attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre.

ONU, insufficienti i passi di Israele su aiuti umanitari a Gaza

I passi di Israele per consentire gli aiuti a Gaza sono “molto al di sotto di ciò che è necessario”: lo ha detto il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, intervenendo al Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla Striscia.

La Jihad islamica pubblica un video di due ostaggi vivi a Gaza

Martedì sera la Jihad islamica ha pubblicato un video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza. Lo riferisce Haaretz. Le Brigate Al Quds, braccio armato dell’organizzazione terroristica palestinese della Jihad islamica, hanno pubblicato il video dei due ostaggi - Gadi Mozes, 79 anni, ed Elad Katzir, 47 - rapiti a Nir Oz il 7 ottobre. La moglie di Mozes, Efrat, è stata uccisa nell’attacco di Hamas. La madre di Katzir, Hannah, anch’essa rapita, è stata rilasciata il mese scorso. Suo padre, Rami, è stato invece assassinato.

Intanto la guerra non si ferma. Al 74esimo giorno dall’inizio del conflitto, il bilancio a Gaza sfiora ormai i 20’000 morti, almeno secondo il conteggio di Hamas. Mentre Israele ha annunciato che “l’operazione di terra si espanderà in altre località” della Striscia, malgrado le pressioni internazionali per una sospensione delle ostilità e il tentativo di riavviare le trattative sugli ostaggi.

Nell’enclave palestinese - a Tel Aviv e nel centro di Israele sono tornate a suonare le sirene di allarme per i razzi - continuano le battaglie sia nel nord sia nel sud attorno alle roccaforti di Hamas e l’esercito ha annunciato di aver scoperto finora 1’500 imbocchi di tunnel. Decine di persone sono rimaste uccise a causa di un bombardamento israeliano su un edificio nel quartiere di Rimal, situato a 3 chilometri dal centro di Gaza City. Lo afferma un corrispondente di Al Jazeera sul posto, il quale ha aggiunto che, oltre a diversi feriti, decine di altre persone restano disperse e la loro sorte è ancora sconosciuta.
Sempre martedì 20 palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, secondo Hamas. Tra loro c’erano anche quattro bambini e un giornalista, mentre l’esercito israeliano ha affermato che i suoi soldati hanno “teso imboscate ed eliminato decine di terroristi” nel nord del territorio nelle ultime settimane.

L’Alto Commissario per i diritti umani: “intrappolati in un inferno”

Volker Türk, l’Alto Commissario per i diritti umani, ha avvertito che “i palestinesi sono costretti a rifugiarsi in aree sempre più piccole (...) mentre le operazioni militari continuano ad avvicinarsi sempre di più” alle aree in cui si sono rifugiati i civili. “Non c’è più nessun posto dove andare a Gaza”, sono “intrappolati in un inferno”, ha aggiunto.

Londra mette al bando coloni israeliani responsabili di violenze

Il Regno Unito vieterà l’ingresso ai responsabili delle violenza dei coloni contro i palestinesi: lo ha annunciato James Kariuki, rappresentante di Londra al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Kariuki ha chiesto un “cessate il fuoco sostenibile che rompa il ciclo di violenza”, ha sollecitato Israele ad essere “mirato e preciso” nelle sue azioni perché “troppi civili sono stati uccisi” a Gaza e ha esortato Hamas a smettere di lanciare razzi su Israele, a rilasciare tutti gli ostaggi e a consentire l’afflusso di aiuti nella Striscia.

Gli Houthi: stop ad attacchi ai mercantili “solo se Israele cesserà i suoi crimini”

Da parte sua il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha condannato martedì gli attacchi missilistici e con droni “senza precedenti” dei ribelli Houthi dello Yemen contro le navi in transito nel Mar Rosso, affermando che essi rappresentano una “minaccia” per il commercio globale. Il giorno prima aveva annunciato la creazione di una forza multinazionale di protezione marittima, che comprende Regno Unito, Francia e Italia. Gli attacchi alle navi mercantili cesseranno “solo se Israele cesserà i suoi crimini e se cibo, medicine e carburante raggiungeranno la popolazione assediata” nella Striscia di Gaza, ha dichiarato martedì su X (ex Twitter) Mohammed al-Bukhaiti, un alto funzionario Houthi. Questi ultimi in Yemen, da più parti definiti “ribelli” perché sostenuti dall’Iran, da 10 anni costituiscono la principale forza militare e istituzionale del martoriato Paese arabo: dal 2014 controllano la capitale Sanaa con tutti i ministeri e la Banca centrale, oltre a vaste regioni del centro e del nord. Queste forze agiscono in contrapposizione alle forze yemenite filo-saudite e a quelle sostenute dagli Emirati Arabi Uniti, che si spartiscono con aspre rivalità il centro-sud del Paese, incluso lo strategico porto di Aden. Le regioni orientali dello Yemen sono da decenni dominio del qaidismo locale.

Israele: “Colpiti obiettivi terroristici di Hezbollah in Libano”

L’esercito israeliano ha dichiarato martedì di aver “intercettato” un “obiettivo aereo sospetto che volava dal Libano verso il territorio israeliano”. Ha aggiunto di aver “colpito obiettivi terroristici di Hezbollah in Libano, tra cui infrastrutture terroristiche, complessi militari, un magazzino di armi e piattaforme di lancio”. Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, gli Hezbollah libanesi hanno aumentato il fuoco dal sud del Libano, al confine con Israele, a sostegno dell’alleato palestinese, e l’esercito israeliano ha risposto con bombardamenti.

ONU, anche gli USA per una sospensione delle ostilità a Gaza

SEIDISERA 19.12.2023, 18:08

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