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Oligarchi nel mirino dei Pandora Papers

Una nuova inchiesta evidenzia la fuga di capitali anche attraverso la Svizzera, già in vista delle sanzioni, compresi i miliardi di Mordashov

  • 11 aprile 2022, 20:00
  • 23 aprile, 09:20
Di: Mattia Pacella / TG / civi 

Documenti dei Pandora Papers pubblicati in una nuova inchiesta questo lunedì, svelano come gli oligarchi russi avessero già da tempo provveduto a schermare i propri averi in Paesi offshore, nel tentativo di prepararsi a eludere le sanzioni internazionali.

Fra di loro anche Alexey Mordashov, personaggio noto anche sulle nostre pagine e uno dei più ricchi di Russia, a capo del colosso dell’acciaio Severstal con sede anche in Ticino, a Manno. Lo rivela la ricerca del Telegiornale RSI, che ha partecipato all’inchiesta con il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo, scoprendo altri documenti che riguardano la Svizzera.

Ecco cosa svela questa nuova inchiesta: intervista a Scilla Alecci

RSI Info 11.04.2022, 19:53

Già nel 2018, alla vigilia delle sanzioni americane – spiega Scilla Alecci del Consorzio di giornalismo investigativo - Mordashov trasferisce alcune delle sue azioni a una società delle Isole Vergini, intestata alla moglie. Una società che ora vale più di un miliardo. Parte di queste transazioni passa anche dalla Svizzera. Secondo quanto si può vedere nei Pandora Papers, un conto in una banca elvetica è usato per aprire una sua società offshore.

“Il termine di irreprensibile – spiega l’avvocato Paolo Bernasconi - è previsto dalla legge sulle banche e anche da altre leggi finanziarie svizzere. Significa che dal punto di vista dell’idoneità negli affari non ci sono elementi controversi.” La moglie di uno degli uomini più ricchi di Russia, dunque, all’epoca non era nei radar delle banche svizzere. All’epoca Mordashov non era sotto sanzioni e la moglie non lo è neppure ora. Tuttavia ci si domanda perché questi famigliari abbiano potuto aprire documenti con tale facilità. Ma cosa ci dicono i contenuti di questo documento? Per Bernasconi, il fatto che la banca svizzera dia una lettera di questo genere a una società di revisione cipriota, porta a una deduzione abbastanza semplice, significa che la cliente ha deciso di aprire un conto a Cipro. E quindi la banca di Cipro vuole avere una verifica dell’origine dei fondi.

Un altro legame con la Svizzera riguarda Sergei Roldugin, violoncellista e padrino delle figlie di Putin. Tra il 2007 e il 2010 ha ricevuto nelle sue società anonime pagamenti tramite le imprese legate a Mordashov. Roldugin era già finito nei Panama Papers e veniva adorato come il prestanome di parte della fortuna segreta del presidente Putin.

All’epoca Roldugin aveva detto ai media russi che il denaro era costituito da donazioni di uomini d'affari russi che ha usato per acquistare costosi strumenti musicali.

Dai documenti dei Pandora Papers, si vede che questi fondi sono poi serviti ad aprire la società alle Isole Vergini, spiega ancora Alecci. E questo non è un caso singolo, ma un vero e proprio metodo che abbiamo cercato di documentare negli anni. Il sistema della finanza off-shore permette a chiunque, inclusi anche oligarchi, di usare queste società anonime per occultare le proprie fortune.

Pandora Papers Russia

A cinque mesi dall’uscita dei Pandora Papers, una fuga di notizie di oltre 11,9 milioni di documenti finanziari riservati ottenuti da ICIJ, il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo ha analizzato nuovi documenti. Sugli oltre 4’000 russi presenti nei dati, ci si è concentrati su 800 cittadini russi di un fornitore di servizi offshore con sede alle Seychelles che serve principalmente la clientela di Mosca. I dati includono dettagli sulle società legate ai più vicini oligarchi del presidente russo Vladimir Putin e ad altre figure politiche russe che nel tempo hanno nascosto beni dietro Paesi off-shore che potrebbero essere utilizzate anche per sfuggire alle sanzioni globali. Questi nuovi leaks sono stati denominati Pandora Papers Russia.

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