Sabato la Russia ha annunciato di non voler partecipare ad un possibile secondo summit sulla pace in Ucraina, nonostante l’invito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il vertice, previsto per novembre, avrà gli stessi obiettivi del precedente, tenutosi a giugno sul Bürgenstock, nel canton Nidvaldo: promuovere l’illusoria “formula Zelensky” come base per la risoluzione del conflitto, ottenere il sostegno della maggioranza del mondo e usarlo per presentare alla Russia un ultimatum di resa”, ha dichiarato la portavoce diplomatica russa Maria Zakharova in un comunicato. “Non prenderemo parte a questi <
A fine agosto la presidenza ucraina aveva dichiarato che avrebbe ritenuto “giusto” che il secondo vertice sulla pace in Ucraina si tenesse nei mesi successivi in un Paese del “Sud globale”, citando l’India. Il primo vertice, volto a sviluppare proposte per risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina, non ha prodotto svolte significative per il corso del conflitto.
Ciononostante, la maggior parte dei Paesi presenti alla Conferenza si è trovata concorde su tre punti. In primo luogo è stato richiesto che qualsiasi uso dell’energia nucleare e delle strutture nucleari debba condotto in modo sicuro, protetto, monitorato e compatibile con l’ambiente. In secondo luogo, i firmatari della dichiarazione (83 su 100) si sono detti d’accordo nel definire “inaccettabili” gli attacchi alle navi mercantili e alle infrastrutture portuali. Infine, si è chiesto uno scambio completo dei prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia e la liberazione dei civili detenuti.
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Notiziario 21.09.2024, 23:00