Dopo alcune iniziali incertezze sembra reggere il cessate il fuoco entrato in vigore fra Israele e Iran, dopo 12 giorni di aperte ostilità fra i due Paesi e l’intervento militare, domenica scorsa, degli Stati Uniti.
Israele ritiene di aver conseguito “tutti gli obiettivi” del conflitto, aperto nell’intento di neutralizzare i siti nucleari iraniani. Teheran si dice pronta a tornare al tavolo dei negoziati con Washington, ma ribadisce anche i suoi “legittimi diritti” a portare avanti il suo programma a uso civile.
Nel frattempo CNN e New York Times hanno sollevato interrogativi sull’esito dei bombardamenti statunitensi: i raid non avrebbero distrutto i principali componenti del programma nucleare iraniano, secondo una prima valutazione dell’intelligence americana descritta sui due media da persone informate in merito. Una versione che il presidente statunitense Donald Trump respinge sul suo social Truth: “I siti nucleari in Iran sono stati completamente distrutti”. E accusa CNN e New York Times di essersi uniti “nel tentativo di sminuire uno degli attacchi militari più riusciti della storia”.
Il Parlamento iraniano ha deciso, mercoledì, di sospendere la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Con tale decisione, gli ispettori non saranno più ammessi nella Repubblica islamica. “L’AIEA, che si è rifiutata di condannare anche solo marginalmente l’attacco agli impianti nucleari iraniani, ha messo a repentaglio la propria credibilità internazionale” ha detto il presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf.

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Notiziario 24.06.2025, 06:00
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