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Stato di emergenza a Belgorod, per Kursk nominato Dyumin

Prosegue l’offensiva ucraina in territorio russo, Zelensky rivendica nuovi progressi - Kiev punta a una “zona tampone” - Putin sceglie un fedelissimo per coordinare la risposta

  • 14 agosto, 13:01
  • 14 agosto, 17:49

RG 12.30 del 14.08.2024 La corrispondenza di Stefano Grazioli

RSI Info 14.08.2024, 12:57

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Di: AFP/RG/pon 

Il governatore della regione russa di Belgorod, Viacheslav Gladkov, ha ordinato lo stato di emergenza. “La situazione rimane estremamente difficile e tesa a causa dei bombardamenti delle forze armate ucraine. Case sono state distrutte, tra i civili ci sono morti e feriti”, ha scritto su Telegram mercoledì. Kiev, come Mosca, continua a bersagliare il nemico a distanza, dal cielo: le autorità russe hanno fatto sapere che nella notte sono stati abbattuti 117 droni e 4 missili in diverse regioni, alcune delle quali - come Voronezh e Nizhni Novgorod - distanti centinaia di chilometri dal confine.

Questo mentre prosegue l’offensiva di terra delle truppe ucraine nel vicino oblast di Kursk, cominciata martedì di una settimana fa. Il presidente Volodymyr Zelensky ha rivendicato martedì il controllo di 74 località in tutto e annunciato nuove avanzate di 1-2 chilometri in direzioni diverse mercoledì. La televisione ha mostrato le immagini dei soldati che levano la bandiera russa da un edificio pubblico di Sudzha, località che però è fra le prime incontrate dopo la frontiera. L’esercito russo dice invece di aver respinto tentativi di penetrare più profondamente nel territorio nazionale.

Il ministro degli interni Ihor Klymenko ha dichiarato che Kiev intende instaurare una zona tampone volta a proteggere la popolazione della regione di frontiera di Sumy dai bombardamenti russi e che creerà corridoi umanitari per gli abitanti dell’oblast di Kursk minacciati dai combattimenti. Nella regione di Sumy 20’000 abitanti sono stati sfollati negli ultimi giorni a causa del fuoco proveniente da oltre confine..

Il dilemma per Vladimir Putin, secondo la Casa Bianca, è se reagire spostando verso Kursk parte delle truppe impegnate nella lenta ma costante avanzata russa che ha caratterizzato questi ultimi mesi sul fronte del Donbass, in particolare dalla zona di Donetsk verso l’importante hub logistico di Pokrovsk. Secondo il Wall Street Journal, questo sarebbe in parte già accaduto. L’Institute for the study of war statunitense, nei suoi quotidiani bollettini sull’andamento del conflitto, certifica però ulteriori progressi russi su quel fronte. Stando alle autorità lituane, Mosca avrebbe inoltre spostato truppe dall’enclave di Kaliningrad, sul Baltico.

A coordinare la risposta russa, Vladimir Putin ha nominato martedì uno dei suoi uomini più fidati e fedeli, Alexei Dyumin. A lui il compito di coordinare l’azione dell’esercito, dei servizi di sicurezza e delle autorità civili per “espellere” le truppe ucraine. Il 51enne, figlio di un generale e originario proprio di Kursk, dopo aver fatto parte del servizio di sicurezza presidenziale è già stato governatore della regione di Tula e nel maggio scorso è stato nominato consigliere del Cremlino per l’industria militare e poi segretario del Consiglio di Stato. La sua carriera è in continua ascesa, tanto che qualcuno lo indica fra i papabili - un giorno - persino alla successione del presidente.

Il dilemma di Putin

Telegiornale 14.08.2024, 12:30

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