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USA sanzionano il padre delle regole UE su Internet

Niente visto per l’ex commissario al mercato interno, il francese Thierry Breton, propugnatore delle regole europee sul digitale che l’America di Trump detesta

  • Un'ora fa
Thierry Breton
02:41

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Notiziario 23.12.2025, 23:00

  • Keystone
Di: ANSA/MgR 

Gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro cinque personalità europee che si sono impegnate per una regolamentazione del settore digitale. Tra loro c’è l’ex commissario europeo Thierry Breton, 70 anni, francese, commissario al mercato interno nella prima Commissione von der Leyen (2019-2024) con delega al digitale. Il Dipartimento di Stato ha affermato che le azioni di queste persone equivalgono a “censura” e sono contrarie agli interessi americani. Tra le prime misure concrete il rifiuto di visti.

Breton - ex amministratore delegato di Thomson e France Télécom, ma anche ministro dell’economia nel governo de Villepin (2005-2007) e presidente della multinazionale francese dei servizi digitali Atos - è stato l’anima di molta della normativa europea sui giganti del Web e in particolare di tre “regolamenti”: quello sui mercati digitali (Digital Markets Act, DMA), quello sui servizi digitali (Digital Services Act, DSA) e quello sull’intelligenza artificiale (IA Act). Si tratta di tre leggi europee direttamente applicabili in tutti gli stati UE (come le leggi federali in Svizzera) a tutte le imprese europee o extra-europee che agiscono anche in Europa.

Le tre leggi sono animate da una filosofia comune: più un attore di mercato è grande, e quindi ha facoltà di influenzare il proprio settore in modo determinante, più è soggetto a obblighi di trasparenza e di tutela dei diritti. Attualmente Breton non ricopre più alcun incarico politico formale, ma dopo avere lasciato la Commissione per dissapori con la presidente von der Leyen è tornato al dell’insegnamento e della pubblicistica.

DMA e DSA sono da tempo nel mirino dei grandi patron americani di Internet, come Elon Musk (X) o Mark Zuckerberg (Meta/Facebook) ma anche dell’amministrazione federale. Il vicepresidente JD Vance, in un discorso lo scorso febbraio alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, divenuto ormai celebre, ha accusato l’Unione europea di volere limitare la libertà di espressione. Affermazioni riprese, con particolare virulenza da Musk, che dopo essere stato sanzionato per 120 milioni di euro proprio per violazioni del DSA da parte di “X” ha scritto con un post del suo social network: “L’UE è praticamente il quarto Reich e va abolita”.

Gli Stati Uniti hanno segnalato più volte a Bruxelles la loro insoddisfazione con le regole europee ritenendole punitive verso la loro industria. Washington ha anche tentato di collegare una modifica delle regole o il rilassamento nella loro applicazione alla trattativa sui dazi.

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