Il reportage

Un anno dopo la fine del mondo

Il 6 febbraio 2023 la Turchia veniva colpita da un potente terremoto; ancora in molti si trovano a vivere in container

  • 21 febbraio, 05:52
  • 21 febbraio, 05:52

Sisma in Turchia, un anno dopo

RSI Info 21.02.2024, 05:51

  • Italo Rondinella
Di: Italo Rondinella 

Alcuni cronisti locali lo hanno definito “il disastro del secolo”. Si tratta del terremoto che il 6 febbraio 2023 ha colpito il sud-est dell’Anatolia e il nord della Siria. In Turchia, nelle zone terremotate, un anno dopo la tragedia, la situazione è ancora drammatica: 691’000 persone vivono ancora dentro i container.
 
Il presidente turco Erdoğan, in piena campagna elettorale - erano le elezioni generali del maggio 2023 - promise 300’000 nuove case entro un anno e vinse, per l’ennesima volta, le elezioni. Un anno dopo, siamo ancora in campagna elettorale - si tratta delle elezioni locali che si terranno il prossimo 31 marzo 2024 - il governo ne ha promesse 200’000; ma, ad oggi, le case consegnate sono appena 16’564.

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Tra mille difficoltà, la vita riprende anche ad Antiochia, forse la città più duramente colpita dal terremoto. Simbolo della resilienza di questo luogo è il suo storico mercato coperto che ha riaperto i battenti.

  • Italo Rondinella

 
A Kahramanmaraş, epicentro del sisma, il consenso nei confronti della leadership politica raggiunse il 72% ma ora la percezione della realtà tra i cittadini non è unanime.
 
C’è chi, nonostante i lutti e l’estremo disagio in cui vive, crede ancora ciecamente nell’operato del governo e attribuisce la responsabilità dell’accaduto al volere di Allah; e c’è chi, invece, ha completamente perso fiducia nei governanti e dichiara - chiedendo il perdono di Dio - di voler cambiare orientamento, facendo riferimento addirittura al PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) l’entità politica e paramilitare che il governo turco, ma anche gli USA e l’UE, considerano un’organizzazione terroristica.
 
Alla marcia commemorativa del terremoto, tenutasi il 6 febbraio 2024 ad Antiochia, la città più duramente colpita dal sisma erano presenti vari politici, sia di governo sia di opposizione.

Tra i più contestati c’erano il ministro della salute Fahrettin Koca e il sindaco della Provincia di Hatay Lütfü Savaş, esponente del CHP (Partito Popolare Repubblicano) maggiore forza di opposizione a livello nazionale. Quest’ultimo, ricandidato inizialmente alle amministrative del prossimo 31 marzo, anche in ragione di quella forte contestazione pubblica, è stato poi estromesso dalla nuova corsa alla carica di sindaco.

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