In Svizzera è stata lanciata oggi (sabato) una campagna di sensibilizzazione da chi si occupa del cancro infantile. Nel paese ogni anno sono circa 350 i bambini e gli adolescenti a cui viene diagnosticato un tumore, e ora viene chiesto più sostegno e solidarietà per le famiglie colpite.
“Nel momento in cui in ospedale si viene a sapere che un figlio ha un cancro, la vita cambia completamente”. È quanto racconta ai microfoni della RSI Beatrice, ricordando l’esperienza vissuta con sua figlia. Una giovane, ora ventenne, che ha vinto la battaglia contro la leucemia. Ma il racconto di quel difficile periodo suscita nella madre ancora forti emozioni. “Un incubo durato due anni, periodo durante il quale è stato impossibile pianificare la vita familiare, poiché era dettata dalla malattia”.
Secondo l’organizzazione Cancro infantile in Svizzera, circa l’80% dei bambini e degli adolescenti colpiti da un tumore guarisce. Prima di lasciarsi la malattia alle spalle, va però affrontato un percorso pieno di ostacoli e paure, come sottolinea Ramona Schwarz, assistente sociale presso il reparto oncologico dell’Ospedale universitario di Basilea. “La prima domanda che le famiglie mi rivolgono dopo la diagnosi riguarda il posto di lavoro e le questioni economiche”. Ecco dunque che, lo dice ancora Schwarz, per i genitori è fondamentale trovare un sostegno all’ospedale.
Dal 2021 i genitori che devono occuparsi di un figlio gravemente malato possono beneficiare di un congedo pagato di quattordici settimane. Se la questione economica è in parte risolta, ci sono però ancora altri mille impegni. “C’è bisogno di sostegno per tutto - racconta Beatrice - qualcuno che si occupi delle questioni amministrative, delle faccende domestiche e degli altri figli, accompagnandoli magari ad allenamenti o aiutandoli con i compiti”.
L’assistenza è importanze non solo all’inizio, ma durante l’intero periodo di terapia. Ed è per questo motivo che Cancro infantile in Svizzera ha lanciato una campagna di sensibilizzazione. Perché, come ricorda Beatrice, “per crescere un bambino ci vuole un villaggio, per curare un bambino ammalato di cancro ci vuole una città intera”.