Svizzera

CN: internamento per gli assassini fra i 16 e i 18 anni

Lo prevede una modifica del Codice penale e del diritto penale minorile approvata dal Consiglio nazionale - Il dossier torna agli Stati

  • 28 febbraio, 19:55
  • 29 febbraio, 00:01
Il Consiglio nazionale

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  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

I minorenni fra i 16 e i 18 anni colpevoli di assassinio potranno vedersi inflitta la pena dell’internamento in caso di grave minaccia di recidiva. È quanto prevede una modifica del Codice penale e del diritto penale minorile approvata oggi dal Consiglio nazionale.

Florence Brenzikofer (Verdi/BL) ha criticato la volontà di trasporre nel diritto penale minorile disposizioni previste per gli adulti. “La scienza è unanime: non è possibile sapere nell’adolescenza come si svilupperà l’individuo”, ha sostenuto la basilese ricordando che nei minori lo sviluppo neurologico non è ancora completato.

Il diritto attuale funziona e non c’è la necessità di agire, anche perché non c’è alcuna esplosione della violenza minorile, ha sottolineato Christian Dandrès (PS/GE). “Ciò non significa negare l’esistenza della violenza, ma non è con l’internamento che si risolverà il problema”, tanto più che si tratta di una misura detentiva e non terapeutica. Il ginevrino ha inoltre ricordato che già oggi c’è la possibilità di prevedere un ricovero a scopo d’assistenza.

L’obiettivo generale deve certamente rimanere il reinserimento sociale, ma qui si parla di reati estremamente gravi, ha replicato Patricia von Falkenstein (PLR/BS). L’internamento verrebbe infatti applicato solo in rarissimi casi, unicamente in caso di “assassinio” e soltanto per gli autori di età compresa fra 16 e 18 anni. Tra il 2010 e il 2020 sono dodici i minori che si sono macchiati di assassino, 4 o 5 sono quelli che sarebbero stati internati, ha aggiunto la basilese citando cifre del Consiglio federale.

La protezione della popolazione viene prima della protezione di questi criminali particolarmente pericolosi, ha detto da parte sua Philipp Matthias Bregy (Cetnro/VS). In merito all’immaturità dei sedicenni, Mauro Tuena (UDC/ZH) ha criticato l’incoerenza di chi nel dibattito precedente era favorevole all’abbassamento a 16 anni del diritto di voto e di elezione e ora sostiene che il cervello non sia completamente sviluppato prima dei 21.

Nel corso dell’esame particolareggiato del disegno di legge, il Consiglio nazionale ha anche deciso di portare da quattro a sei anni la pena massima per gli assassini che al momento dei fatti hanno tra 16 e 18 anni.

I deputati hanno poi approvato la disposizione che proibisce congedi non accompagnati a chi è sottoposto a internamento o a una pena detentiva. Contrariamente agli Stati, la Camera del popolo ha invece deciso di innalzare la frequenza di revisione dell’internamento da uno a tre anni.

Il dossier torna agli Stati per l’esame delle divergenze.

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