Nessuna intesa è stata trovata fra Svizzera e Stati Uniti riguardo ai dazi doganali imposti da Washington. Lo ha comunicato giovedì sera la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter tramite il social X.
“Oggi ho avuto un ultimo colloquio con il presidente degli Stati Uniti Trump prima della scadenza del termine per i dazi statunitensi. Per il presidente, il deficit commerciale è una questione prioritaria”, si legge nel post.
Per questa ragione, “Non è stato possibile raggiungere un accordo sulla dichiarazione d’intenti negoziata tra la Svizzera e gli Stati Uniti”.
Fino a ieri, Keller-Sutter si era mostrata relativamente ottimista, pur sottolineando che le decisioni erano in mano a Donald Trump. “Generalmente, la decisione finale non è mai completamente definitiva. Si può sempre continuare a negoziare”, aveva dichiarato fra le altre cose ai microfoni della SRF.
Lo scorso 2 aprile, in quello che l’inquilino della Casa Bianca ha definito il giorno della liberazione (Liberation Day), Trump per i beni made in Switzerland aveva stabilito un sovrapprezzo del 31%. Ma poi aveva ridotto temporaneamente il tasso al 10%.
L’aliquota ridotta, concessa a diversi paesi, tra cui la Confederazione, è stata posta in vigore per 90 giorni e scade questa sera a mezzanotte, ora di Washington, ovvero alle 6.00 di domani ora svizzera. Nonostante gli sforzi intrapresi per trovare un’intesa, secondo quanto dichiarato stasera è già chiaro che questo non è stato possibile.