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Svizzera

Incontro tra parlamentari svizzeri e statunitensi, focus sui dazi

Atmosfera più tesa del solito a Ginevra - Intanto la Casa Bianca dichiara che pubblicherà un ordine esecutivo per chiarire la “disinformazione” sui dazi sull’oro, raffinato in gran parte in Svizzera - Pilatus sospende le consegne negli Stati Uniti

  • 6 agosto, 15:28
  • Ieri, 23:12
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L'Hotel Intercontinental, dove ha avuto luogo l'incontro tra i parlamentari svizzeri e statunitensi

  • Keystone
Di: Redazione Info/Agenzie 

Parlamentari svizzeri e statunitensi si sono riuniti oggi a Ginevra per un incontro che per tradizione si tiene due volte l’anno. Al centro delle discussioni, i dazi doganali, tema inevitabile ma non l’unico affrontato. L’incontro si è svolto all’hotel Intercontinental: l’albergo è abituato a ospitare discussioni di alto livello, ma l’atmosfera era più tesa del solito. Le misure di sicurezza sono state rafforzate, con istruzioni precise da parte dei responsabili delle delegazioni per tenere a distanza i giornalisti, poiché i parlamentari hanno preferito non rilasciare dichiarazioni immediate. La delegazione americana ha avuto modo di approfondire il tema del commercio globale mercoledì durante la visita alla sede dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO/OMC), secondo quanto appreso da una fonte vicina al dossier.

Intanto in giornata è circolata la notizia che gli Stati Uniti hanno imposto dazi sulle importazioni di lingotti d’oro da un chilo, una mossa che minaccia di sconvolgere il mercato globale e di infliggere un nuovo colpo alla Svizzera, il più grande polo di raffinazione al mondo (diversi impianti sono in Ticino). Non è però chiaro se i dazi siano già in vigore e se si applichino a tutti i Paesi. A regnare è infatti l’incertezza e ad esempio la Valcambi, sentita dalla RSI, afferma che da una parte c’è un documento che dice che l’oro non è sottoposto a dazi, ma dall’altra c’è un altro documento che rettifica parzialmente il primo, e che invece include determinate tipologie di oro nel regime dei dazi.

Nel pomeriggio di venerdì però la Associazione svizzera dei produttori e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP) si è detta preoccupata per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi del 39% sulle importazioni di lingotti d’oro, confermando a sua volta la lettera delle dogane USA e specificando che il dazio riguarda l’oro importato da tutti i Paesi, non solo dalla Svizzera.

Nella serata di venerdì la Casa Bianca ha poi dichiarato che pubblicherà in un futuro non lontano un ordine esecutivo per chiarire la “disinformazione” sui dazi sull’oro e altri prodotti speciali. Lo riporta l’agenzia Bloomberg.

Intanto, mentre il Consiglio federale ha annunciato giovedì di voler continuare a negoziare con Washington, la Pilatus di Stans ha annunciato la sospensione delle consegne dei suoi aerei negli Stati Uniti. I rapporti con la clientela e i servizi di assistenza vengono mantenuti.

02:01

I nuovi dazi di Trump entrano in vigore

Telegiornale 07.08.2025, 12:30

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Ieri, 21:36

Casa Bianca, "chiariremo la disinformazione sui dazi sull'oro"

La Casa Bianca indica che pubblicherà in un futuro non lontano un ordine esecutivo per chiarire la “disinformazione” sui dazi sull’oro e altri prodotti speciali. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. L’amministrazione ha sorpreso i mercati stabilendo che i lingotti da un chilo di oro sarebbero stati soggetti a dazi.

Ieri, 20:45

Raiffeisen: "rischi di revisione al ribasso Pil della Svizzera"

I dazi USA imposti alla Svizzera sono più alti del previsto e non è in vista alcun accordo commerciale: i rischi di una revisione al ribasso delle stime sulla crescita dell’economia sono quindi aumentati, afferma Raiffeisen in un’analisi pubblicata oggi. Gli esperti della banca prevedono che il prodotto interno lordo (Pil) - al netto degli eventi sportivi - aumenterà dello 0,9% nel 2025, un dato che era già stato corretto in aprile (dal +1,3%) proprio per via delle barriere doganali. Anche per il 2026 la stima rimane all’1,0%.


Ieri, 20:28

Le conseguenze dei dazi su due aziende ticinesi

In Ticino, tra le linee di produzione e gli uffici c’è molta preoccupazione, ma anche la consapevolezza che la stangata dei dazi americani può rappresentare un’opportunità di crescita. Il Quotidiano ha visitato due ditte.

03:28

Le conseguenze dei dazi su due aziende ticinesi

Il Quotidiano 08.08.2025, 19:00

Ieri, 19:08

​Oro svizzero e dazi USA

Il caso esploso stamattina è più complesso di quanto sembri. Da Berna, il corrispondente Gian Paolo Driussi ricostruisce a SEIDISERA le tappe e le tante zone d’ombra del dossier.

07:35

Dazi americani anche per l'oro

SEIDISERA 08.08.2025, 18:00

Ieri, 19:05

Berset: "Viviamo in un mondo in cui sembrano prevalere l'insicurezza e una massiccia instabilità"

A Locarno per il Festival, l’ex consigliere federale Alain Berset commenta ai microfoni di Seidisera la nuova guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti e le sue ripercussioni globali.

03:40

Dazi americani, intervista a Berset

SEIDISERA 08.08.2025, 18:00

  • keystone
Ieri, 17:20

Incontro tra parlamentari svizzeri e statunitensi

Parlamentari svizzeri e statunitensi si sono riuniti oggi (venerdì) a Ginevra per un incontro che per tradizione si tiene due volte l’anno. Al centro delle discussioni, i dazi doganali, tema inevitabile ma non l’unico affrontato. “Ne abbiamo parlato, ovviamente, ma abbiamo affrontato anche molti altri argomenti”, ha dichiarato il consigliere nazionale Laurent Wehrli al termine dell’incontro.

La delegazione svizzera, guidata dal presidente del gruppo di amicizia Svizzera-Stati Uniti Damien Cottier, era nettamente inferiore in numero rispetto a quella della Camera dei rappresentanti americana, composta di 20 repubblicani e otto democratici. Nessuno dei presenti era considerato un peso massimo del Congresso o particolarmente vicino al presidente Donald Trump.

Ma “in un contesto come quello attuale, è fondamentale mantenere aperti tutti i canali di dialogo”, ha sottolineato Wehrli, precisando che eventuali comunicazioni ufficiali spetteranno agli statunitensi. Sebbene le negoziazioni siano di competenza del Consiglio federale, i parlamentari possono “accompagnare” il dialogo, ha aggiunto il consigliere nazionale vodese.

Da parte sua, il rappresentante della Carolina del Nord Greg Murphy - presente alla riunione - ha espresso sui social media l’auspicio che “la situazione commerciale con la Svizzera venga risolta rapidamente”. Secondo lui, “gli svizzeri sono sempre stati partner importanti” nel settore farmaceutico e degli affari esteri. “Risolviamo la questione”, ha aggiunto il membro del Partito Repubblicano.


Ieri, 16:57

Trattative, il silenzio “tattico” della SECO

La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) mantiene il riserbo sul mandato della delegazione svizzera incaricata dei negoziati sui dazi doganali negli Stati Uniti. Invocando ragioni “tattiche”, non si è espressa, come ha indicato venerdì all’agenzia Keystone-ATS. Non è stato precisato con quali servizi dell’amministrazione americana la delegazione svizzera sia in contatto. La SECO e il Dipartimento dell’economia (DEF) non sono più loquaci sui membri della delegazione, sugli altri incontri previsti e sul periodo dei negoziati.

Resta anche in sospeso la questione di quale offerta potrebbe essere proposta per ridurre i dazi del 39% sulle importazioni di merci svizzere negli Stati Uniti, entrati in vigore il 7 agosto. Secondo la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, l’offerta ottimizzata si iscrive nel quadro del mandato negoziale approvato dalle commissioni di politica estera.

Ieri, 15:47

Industira aurifera: "Impatto negativo sul flusso internazionale d'oro"

L’Associazione Svizzera dei Metalli Preziosi (ASFCMP) prende atto dell’aumento dei dazi al 39% deciso dagli Stati Uniti e del “chiarimento” fornito dalle autorità doganali americane sulla classificazione di alcuni lingotti d’oro, confermando la pubblicazione della lettera che annuncia la nuova tariffa per l’oro in provenienza da tutti i Paesi.

In particolare, i lingotti fusi da 1 kg e 100 once non rientrano più tra i prodotti esclusi dai dazi. Di conseguenza, l’esportazione verso gli Stati Uniti diventa più costosa. “È importante notare”, si legge sempre nella nota diffusa venerdì dall’ASFCMP, “che questo chiarimento non si applica esclusivamente alla Svizzera, ma a tutti i lingotti importati negli Stati Uniti da qualsiasi Paese”.

L’associazione teme “che questo specifico chiarimento possa avere un impatto negativo sul flusso internazionale di oro fisico”.

Nonostante le preoccupazioni espresse, l’ASFCMP ribadisce il proprio impegno per un dialogo costruttivo con le autorità statunitensi e gli attori internazionali, a tutela di un commercio trasparente e stabile.


Ieri, 15:26

L'India nega lo stop ai piani d'acquisto per le armi e i jet USA

L’India nega le notizie diffuse dai media secondo le quali avrebbe sospeso i piani per l’acquisto di nuove armi e aerei dagli Stati Uniti in risposta ai dazi imposti dal presidente Donald Trump.

Il ministero alla Difesa in una nota informa che “si tratta di notizie false e costruite. Le forniture ordinate procedono come da accordi.

Ieri, 13:41

Pilatus sospende le consegne negli Stati Uniti

Pilatus sospende temporaneamente le consegne di aerei negli Usa. Lo ha comunicato oggi il costruttore aeronautico con sede a Stans, nel canton Nidvaldo. I dazi statunitensi del 39% rappresentano per l’azienda uno “svantaggio competitivo significativo”. Pilatus intende approfittare della sospensione delle consegne per elaborare soluzioni con i clienti e i partner, si legge in una nota. Nonostante lo stop, i rapporti esistenti con la clientela statunitense e i servizi di assistenza continueranno senza interruzioni e nella loro totalità.

Ieri, 13:28

Dazi sull’oro, Valcambi: “Riusciremmo ad attutire il colpo”

I dazi sull’oro sono l’ultimo tema all’ordine del giorno nella guerra commerciale scatenata dal presidente USA Donald Trump. Se come scritto al momento a regnare è ancora l’incertezza, e non si sa ancora quali tipologie di oro e quali Paesi sono colpiti, il Telegiornale ha sentito Simone Knobloch, direttore operativo di Valcambi, per capire che impatto avrebbero i dazi statunitensi sull’importante raffineria del Mendrisiotto. Guarda l’intervista

02:42

Dazi anche sull'oro raffinato in SVizzera?

Telegiornale 08.08.2025, 12:30

Ieri, 13:09

L'India blocca l'acquisto di jet e armi statunitensi

L’India ha sospeso i suoi piani per l’acquisto di nuove armi e aerei dagli Stati Uniti, in risposta ai dazi imposti dal presidente Donald Trump, e ha annullato il viaggio a Washington del ministro della Difesa Rajnath Singh, previsto per le prossime settimane per annunciare alcuni acquisti. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito, citando tre funzionari indiani a conoscenza della questione. Nel contempo, secondo altre fonti, Nuova Delhi sarebbe disposta a ridurre le sue importazioni di petrolio russo (a causa delle quali le tariffe doganali di Washington le sono state raddoppiate) nel quadro di un accordo commerciale con la Casa Bianca.

Ieri, 12:56

Ypsomed prende provvedimenti: produzione per gli USA in Germania

Ypsomed, aziende produttrice di dispositivi per le iniezioni, prende provvedimenti dopo l’introduzione di dazi al 39% da parte degli Stati Uniti su quanto proveniente dalla Svizzera. La produzione destinata al mercato americano viene trasferita il più possibile nella sede tedesca di Schwerin (per l’UE i dazi sono al 15%), mentre nel contempo si cerca di portare in Svizzera (il sito principale è a Burgdorf) i prodotti per il mercato europeo liberi da tariffe doganali. Per Ypsomed le esportazioni oltre Atlantico valgono il 5-6% del fatturato.

Ieri, 12:24

Dazi sull’oro, regna ancora l’incertezza

Da una parte le anticipazioni del Financial Times sui dazi statunitensi che colpiscono anche i lingotti d’oro, e di conseguenza le raffinerie svizzere e ticinesi, dall’altra la confusione data da due documenti che si contraddicono. Insomma, sulla questione dei dazi sul metallo prezioso a regnare per ora è ancora l’incertezza.

Secondo il quotidiano britannico, rispondendo a una raffineria svizzera le autorità doganali statunitensi hanno spiegato che anche i lingotti da un chilo e da 100 once (circa 3 kg) verranno tassati. La lettera non è però ancora stata pubblicata sul sito delle dogane USA, nonostante risalga al 31 luglio.

La Valcambi, importante raffineria del Mendrisiotto, ha affermato alla RSI come però ci siano in realtà due documenti e il primo dice che l’oro non è sottoposto a dazi. Dall’altra c’è un documento che rettifica parzialmente il primo, e che invece include determinate tipologie di oro nel regime dei dazi come indicato dal Financial Times. Ed ecco servita l’impasse, per la quale si attendono quindi ulteriori chiarimenti, anche da parte della Segreteria di Stato dell’economia.

Ieri, 09:46

Nidvaldo il cantone più colpito: "Negli USA il 47% delle sue esportazioni"

È Nidvaldo il cantone più toccato dai dazi americani: il 47% delle sue esportazioni prende la via degli Stati Uniti. A pesare è l’impatto delle vendite del principale datore di lavoro della regione, il costruttore aeronautico Pilatus, spiega oggi il Blick in un’analisi dei dati doganali. L’impresa dispone di uno stabilimento di assemblaggio finale dei velivoli a Broomfield, nello stato americano del Colorado, e può quindi sfuggire almeno a una parte delle tariffe. La maggior parte del valore aggiunto viene però generato a Stans, dove l’azienda impiega quasi 3000 dipendenti. Al secondo posto nella classifica dei più penalizzati (che tiene conto anche dell’oro) figura Neuchâtel (25% dell’export negli Usa), a causa dell’importante produzione orologiera. Seguono Argovia (23%), Vallese (21%) e Vaud (pure 21%). I Grigioni mettono a referto il 15%, il Ticino il 13%. Sul fronte opposto si trovano Svitto (6%) e Uri (1%).

Ieri, 06:37

Il Financial Times anticipa: "Dazi anche sull'oro"

Gli Stati Uniti hanno imposto dazi sulle importazioni di lingotti d’oro da un chilo, una mossa che minaccia di sconvolgere il mercato globale e di infliggere un nuovo colpo alla Svizzera, il più grande polo di raffinazione al mondo (diversi impianti sono in Ticino). Lo riporta il Financial Times in esclusiva. La mossa, secondo la testata è confermata da una lettera del 31 luglio all’agenzia statunitense per la protezione delle frontiere doganali. Non è però chiaro se i dazi siano già in vigore e se si applichino a tutti i Paesi. La decisione sui dazi ha inferto “un altro colpo” al commercio di oro svizzero con gli Stati Uniti, ha affermato al Financial Times Christoph Wild, presidente dell’Associazione svizzera dei produttori e commercianti di metalli preziosi. Wild ha aggiunto che i dazi sull’oro renderanno difficile soddisfare la domanda del metallo.

Ieri, 06:31

La preoccupazione dei produttori di Gruyère

Il Gruyère - oltreoceano - è già considerato un bene di lusso. Ora il suo prezzo è destinato a salire ulteriormente. “È una doccia fredda, una catastrofe, aumentare così tanto i prezzi... anche perché non si tratta solo del 39% in più, a questo va aggiunto la debolezza del dollaro che incide; ci saranno ripercussioni negative sul mercato”, ha spiegato un produttore al Telegiornale di RTS. Ogni anno vengono esportate 4’000 tonnellate verso gli Stati Uniti, un terzo della produzione destinata ai mercati esteri. In previsione dei dazi, la produzione totale è già stata ridotta del 3%.

Ieri, 06:29

Dazi, quanto incasseranno gli Stati Uniti?

L’istituto indipendente Tax Foundation stima entrate fino a 2’100 miliardi di dollari in 10 anni se il livello del commercio resterà quello attuale. A giugno, gli introiti doganali hanno raggiunto i 30 miliardi, con un aumento del 261% rispetto all’anno precedente. Gli introiti compensano solo per metà gli sgravi fiscali varati sotto la presidenza di Donald Trump.

Ieri, 06:27

Prezzi dei farmaci nel mirino di Trump. Perché sono così cari negli Stati Uniti?

Il presidente statunitense ha annunciato che sta considerando l’imposizione di una sovrattassa del 250% sui prodotti farmaceutici importati negli Stati Uniti, nella speranza di vedere portare la produzione fabbriche sul suolo americano. Rispetto alla Svizzera, gli americani pagano i farmaci su prescrizione 2,18 volte di più. La spiegazione principale sta nel fatto che, a differenza della maggior parte dei Paesi europei, non esiste una regolamentazione nazionale diretta dei prezzi. Ogni casa farmaceutica stabilisce liberamente il proprio prezzo, e le trattative con le compagnie assicurative avvengono individualmente, senza tetti imposti dallo Stato.

7 agosto, 22:26

Dazi USA al 39%, "è necessario un cambio di passo"

Simona Cereghetti, responsabile dell’attualità nazionale del telegiornale, e Andrea Vosti, corrispondente RSI da Washington, analizzano i limiti della strategia adottata dal Consiglio federale, tra incertezza diplomatica e carenza di iniziativa.

7 agosto, 21:10

Federazione orologiera: "mantenere sangue freddo, serve soluzione"

Occorre mantenere il sangue freddo intanto che viene trovata una soluzione sui dazi: un paese economicamente prospero come la Svizzera ha ancora alcune carte da giocare. È la reazione della Federazione dell’industria orologiera (FH) alle tariffe del 39% - definite incomprensibili - entrate in vigore oggi negli Stati Uniti sulle merci elvetiche.

La Confederazione potrebbe comprare energia negli Usa, le aziende elvetiche potrebbero investire ulteriormente nel paese di Donald Trump o Berna potrebbe aiutare nella formazione del personale, ha affermato il presidente di FH Yves Bugmann in dichiarazioni riportate dall’agenzia Awp.

L’associazione sostiene il Consiglio federale nel raggiungimento di una soluzione migliore nell’interesse di entrambe le parti. Anche gli Stati Uniti dovrebbero avere un interesse a medio-lungo termine a condizioni commerciali eque con i paesi amici, ha osservato l’esperto.

Molte ditte orologiere hanno già aumentato le loro esportazioni negli Stati Uniti in primavera, ha aggiunto. Di conseguenza, attualmente sul mercato americano è disponibile una quantità sufficiente di merce. Se i dazi punitivi dovessero però rimanere in vigore nelle prossime settimane le imprese dovranno prendere in considerazione adeguamenti dei prezzi, ha concluso il professionista.


7 agosto, 20:46

Interpharma deplora il mancato accordo

Interpharma, l’associazione delle imprese farmaceutiche elvetiche, deplora il fallimento dei negoziati Berna-Washington per una riduzione dei dazi. Le tariffe doganali imposte dagli USA causano gravi danni economici alla Svizzera, ha riferito all’agenzia Awp.

Ora è fondamentale che i colloqui e i negoziati con l’amministrazione statunitense proseguano. “Tutti i settori devono remare nella stessa direzione e sostenere il governo affinché la Svizzera riesca comunque a trovare una soluzione praticabile”, afferma Interpharma.

L’organizzazione ricorda che per il momento i prodotti farmaceutici sono esenti dai dazi. Indipendentemente dalle discussioni sulle tariffe, gli Stati Uniti hanno contattato direttamente 17 aziende del settore chiedendo loro di offrire negli USA prezzi comparabili a quelli di altri Paesi con un potere economico simile, evidenzia Interpharma.

Secondo l’associazione, i prezzi dei farmaci riguardano un ramo che opera a livello globale. Il presidente americano Donald Trump deve quindi discuterne individualmente con ogni società.


7 agosto, 17:52

Il co-presidente del PS: “non deregolamentazione acefala”

Occorre “fermare l’acquisto degli F-35 e presentare un reclamo formale all’OMC”, afferma su Bluesky il co-presidente del PS Cédric Wermuth, chiedendo una reazione immediata ai dazi statunitensi.

Inoltre “è necessario accellerare gli Accordi bilaterali III e coordinarci con l’Unione europea per ulteriori azioni”, aggiunge.

Wermuth respinge infine “qualsiasi programma di deregolamentazione acefalo”, e chiede invece “soluzioni industriali per proteggere i posti di lavoro, elaborate insieme alle parti sociali”.

7 agosto, 17:45

Verdi: “Fallita la strategia di Keller-Sutter”

Per la presidente dei Verdi, Lisa Mazzone, “la strategia per ingraziarsi (Donald Trump, ndr.) e il percorso solitario di Karin Keller-Sutter nei confronti degli Stati Uniti sono falliti miseramente”. Di fronte ai dazi al 39%, il Consiglio federale deve reagire con “una tassa digitale per le aziende tecnologiche americane” e “la cancellazione dell’acquisto dei caccia F-35”, come si legge nel comunicato diramato dal partito.

I Verdi chiedono al Governo di ridurre la dipendenza dagli USA, al centro-destra di favorire la finalizzazione degli Accordi bilaterali III con l’UE. Invitano poi il Consiglio federale ad avviare una vera strategia industriale sostenibile.

Serve inoltre sostenere le imprese colpite con il lavoro ridotto ed evitare politiche di deregolamentazione e austerità.

7 agosto, 17:19

PLR: "È tempo di agire"

Il PLR definisce la situazione “grave”, ma invita alla calma: “La Svizzera deve concentrarsi sulle sue forze e rinunciare alle sperimentazioni politiche”. Il partito rivendica la solidità del sistema economico e democratico svizzero come punto di partenza per affrontare la crisi.

Tra le priorità: “proseguire i negoziati con gli Stati Uniti”, con realismo, ma senza rinunciare a difendere gli interessi nazionali. Il PLR chiede inoltre di “conquistare nuovi mercati” e sospendere l’imposta minima OCSE.

Il partito rifiuta misure che penalizzerebbero il ceto medio e le PMI, come “un ampliamento dell’AVS” o “l’iniziativa sulle successioni”.

7 agosto, 17:09

UDC: "Berna ha trascurato in modo imperdonabile le relazioni con gli Stati Uniti".

Secondo l’UDC, la situazione attuale dimostra che il Consiglio federale non ha saputo tutelare gli interessi della Svizzera e ha “trascurato in modo imperdonabile le relazioni con gli Stati Uniti”. È quanto si legge nel comunicato diffuso del primo partito nazionale dopo la conferenza stampa.

Il partito attribuisce le difficoltà ai rapporti con Washington anche a recenti prese di posizione politiche considerate poco opportune, come quella di Martin Pfister in merito all’acquisto di armamenti dagli USA (massimo il 10%) e quella di Ignazio Cassis, che ha proposto una soluzione a due Stati per risolvere il conflitto israelo-palestinese.

L’UDC chiede misure immediate per alleggerire l’economia, tra cui la sospensione dell’imposta minima OCSE, un’energia a costi accessibili e nessun ampliamento dello Stato sociale.

I negoziati con gli USA devono proseguire. Parallelamente, andrebbero conclusi più accordi di libero scambio, evitando un legame più stretto con l’UE.

7 agosto, 16:46

Berna spera nelle trattative con gli USA, ma vede un rallentamento della congiuntura

Il Consiglio federale - riassumendo la conferenza stampa odierna - non intende gettare la spugna circa i dazi aggiuntivi statunitensi: proseguirà i colloqui con la controparte per ottenere al più presto una riduzione. A breve discuterà anche di eventuali sgravi per le imprese.

La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro dell’economia, Guy Parmelin, non hanno celato una certa preoccupazione per l’impatto che i dazi aggiuntivi del 39% annunciati da Donald Trump avranno sulle imprese esportatrici, soprattutto della Svizzera Occidentale.

Ad ogni modo, la Svizzera intende proseguire il dialogo con Washington. La missione di ieri nella capitale degli Stati Uniti ha almeno permesso di presentare all’amministrazione americana una nuova offerta, di cui la controparte ha preso atto. Si tratta di uno sviluppo positivo, secondo la ministra delle finanze.

Ed infine, per quanto attiene all’impatto macroeconomico dei dazi, Parmelin ha spiegato che non si può escludere un rallentamento della congiuntura, già previsto dagli esperti in giugno con dazi aggiuntivi al 10%, anche se non paragonabile a quanto accaduto con la pandemia.

Eric Scheidegger, capo della Direzione Politica Economica del Segretariato di Stato per gli Affari Economici (Seco), ha dichiarato ai media che siamo ben lontani da una crisi grave in cui il PIL diminuisca del 2% o più. L’economia dovrà accontentarsi di una crescita economica dello 0,5-1%. Nell’attuale scenario negativo, l’economia si sta raffreddando, ma lo sviluppo del prodotto interno lordo rimane in territorio positivo

7 agosto, 16:36

Fabio Regazzi: "Delocalizzare? Calma e gesso”

Fabio Regazzi, presidente USAM e consigliere agli Stati: “Delocalizzare? Eviterei di farlo. La situazione può cambiare nel giro di qualche anno. Delocalizzare una produzione non è un’impresa semplicissima e ci vuole tempo, almeno 1-2 anni. Per cui direi: calma e gesso”.

02:04

Regazzi: “Delocalizzare? Calma e gesso”

RSI Info 07.08.2025, 16:43

7 agosto, 16:27

Marco Chiesa: "Non siamo stati in grado di creare delle leve di contatto con Trump"


Marco Chiesa, deputato al Consiglio degli Stati: “Starmer, quando Trump ha subito l’attentato, è stato il primo capo di Stato che l’ha chiamato. Sono piccoli gesti che possono aiutare a rafforzare un rapporto, anche dal lato umano. Noi siamo bravissimi per quello che attiene la diplomazia e i buoni uffici. Ma non siamo stati in grado di creare delle leve di contatto con Trump per avere un sì all’accordo. Ora siamo andati con una nuova proposta, ma non ci aspettiamo che sarà accettata a breve. Non bisognerà comunque desistere”.

02:22

Chiesa: “Non siamo stati in grado di creare delle leve di contatto con Trump per avere un sì all’accordo”

RSI Info 07.08.2025, 16:38

7 agosto, 16:14

Il commento di Mattia Serena a conferenza conclusa

Le prime impressioni del corrispondente da Berna Mattia Serena: “Il Consiglio federale si rende conto che dopo questo fallimento adesso deve fare qualcosa per aiutare l’economia sul piano interno”.

02:58

L’analisi di Mattia Serena

RSI Info 07.08.2025, 16:07

7 agosto, 15:59

Keller-Sutter: “Siamo uniti e lottiamo tutti sullo stesso fronte”

“I punti di forza dell’economia svizzera non sono messi in discussione dai dazi statunitensi”, ha affermato la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, sottolineado poi l’importanza di preservare questi punti di forza. Infine ha ringraziato tutte le parti coinvolte che cercano di trarre il meglio dalla situazione: “Siamo uniti e lottiamo tutti sullo stesso fronte”, ha concluso, parlando di una stretta collaborazione tra la politica e l’economia.

7 agosto, 15:56

Karin Keller-Sutter: “Indennità per lavoro ridotto da 18 a 24 mesi”

“Dovremo però anche agire internamente - ha detto la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter - e dunque stiamo pensando di prolungare la durata massima dell’indennità per lavoro ridotto entro un termine quadro dagli attuali 18 a 24 mesi”.

7 agosto, 15:52

Parmelin: "Questo ora è il modo di negoziare degli USA"

“I dazi del 39% sono un fiasco, questo è evidente”, ha detto il consigliere federale Guy Parmelin. “Ma il Consiglio federale, andando negli Stati Uniti, ha voluto tenere aperti i negoziati. E ora sono aperti. Questo oggi è il modo di negoziare degli USA. Dovremo farci un’abitudine”, ha aggiunto.

01:44

Questo ora è il modo di negoziare degli USA

RSI Info 07.08.2025, 15:57

7 agosto, 15:47

Karin Keller-Sutter: "Tutto è nelle mani di Trump"

“Noi ci impegneremo per uscire da questa situazione, continueremo i nostri sforzi e continnueremo a negoziare per ottenere dei risultati in tempi utili, ma tutto è nelle mani di Trump”, ha detto la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.

01:34

È tutto nelle mani di Trump

RSI Info 07.08.2025, 15:52

7 agosto, 15:40

Guy Parmelin: “I settori più esposti sono le macchine, l’orologeria e l’alimentare”


I dazi aggiuntivi applicati dal governo statunitense rappresentano un onere gravoso per la nostra economia orientata all’export. Circa il 18 % delle esportazioni svizzere di merci è destinato agli Stati Uniti e di queste, circa il 60 % è colpito dai dazi in questione. Se questi ultimi dovessero rimanere in vigore per un periodo prolungato, è probabile che la congiuntura faccia registrare un andamento meno favorevole rispetto alle previsioni di giugno. Alcuni settori e imprese saranno più colpiti di altri e secondo il consigliere federale Guy Parmelin: “I settori più esposti sono le macchine, l’orologeria e l’alimentare”.

01:45

Settori esposti e rischi

RSI New Articles 07.08.2025, 15:44

7 agosto, 15:38

Il Consiglio federale discuterà in dettaglio eventuali sgravi per le imprese

A breve il Consiglio federale discuterà in dettaglio eventuali sgravi per le imprese e continuerà a esaminare ulteriori misure di politica economica.

7 agosto, 15:36

Karin Keller-Sutter: “Nuova offerta agli USA, sono in corso dei negoziati”

Il Consiglio federale non intende gettare la spugna circa i dazi punitivi statunitensi. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter: “Abbiamo presentato una nuova offerta agli USA e sono in corso dei colloqui con la controparte per ottenere al più presto una riduzione”.

00:51

La strategia del Consiglio federale

RSI Info 07.08.2025, 15:39

7 agosto, 15:13

Consiglio federale: conferenza stampa alle 15.30

Il Consiglio federale informerà il Paese sulla vicenza dei dazi in una conferenza stampa che si terrà alle 15.30. La RSI ne riferirà in diretta televisiva ed online.

7 agosto, 13:32

Per il 15% di dazi all'Europa manca solo il via libera di Trump

La dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti sui dazi per dare seguito all’intesa di principio è sul tavolo di Washington, “la palla è nel loro campo” e “ci attendiamo che ci aiutino a fare passi avanti”. Lo ha detto il portavoce Ue per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing con la stampa. Inoltre, Bruxelles si aspetta “a giorni” l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump che porterà i dazi sulle auto Ue dall’attuale 27,5% al 15%, come previsto nell’intesa, ha ribadito il portavoce, senza tuttavia indicare una data precisa. E secondo Bruxelles, il 15% concordato deve valere anche per farmaci e chip, che non andranno quindi tassati maggiormente da Washington.

7 agosto, 13:19

Dazi, la SECO non si attende un aumento del lavoro parziale

Il Segretariato di Stato dell’economia (SECO) non prevede, a breve termine, un aumento massiccio delle richieste di disoccupazione parziale a causa delle ripercussioni dei dazi doganali statunitensi entrati in vigore giovedì. Da marzo, la tendenza è in calo, ha precisato Jérôme Cosandey della SECO. Le aziende svizzere hanno presentato a luglio richieste di riduzione dell’orario di lavoro per circa 25’000 posti. Si tratta di un numero nettamente inferiore rispetto a marzo (37’000 richieste).

7 agosto, 12:51

La politica svizzera si divide sulle contromisure

Non sono tardate ad arrivare le prime reazioni politiche all’entrata in vigore dei dazi statunitensi sulle esportazioni svizzere e al mancato annuncio di un accordo dopo la visita a Washington della presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e del consigliere federale Guy Parmelin. I nuovi dazi, saliti al 39%, sono scattati questa mattina alle 6.01 ora svizzera.

Marcel Dettling, presidente dell’UDC, ha lanciato un appello al Governo affinché continui a negoziare con gli Stati Uniti, ma ha anche sottolineato l’urgenza di agire sul fronte interno.

Damien Cottier, capogruppo del PLR alle Camere federali, ritiene che la Svizzera debba ora guardare altrove: “È necessario negoziare nuovi accordi di libero scambio con altri partner commerciali.

Di tutt’altro avviso Samuel Bendahan, co-capogruppo del PS, che punta sulla protezione sociale e su una svolta nella politica estera.

7 agosto, 10:21

Cottier, esperto di politica estera del PLR: “Un attacco alla Svizzera”

Damien Cottier è membro del Consiglio nazionale del PLR e presidente del Gruppo di amicizia Svizzera-USA. Incontra regolarmente politici statunitensi e oggi è al tempo stesso critico e perplesso riguardo ai dazi di Trump, ora in vigore: “La situazione è difficile, ma anche incomprensibile”, afferma il capogruppo parlamentare del PLR al Parlamento federale ai microfoni di SRF. “Si tratta di una decisione ingiusta del presidente degli Stati Uniti e di un attacco alla Svizzera”.

7 agosto, 09:40

La Borsa svizzera apre in lieve rialzo

La Borsa svizzera apre in lieve rialzo nella penultima seduta della settimana. Alle 09.20 l’indice SMI segna 11’766,82 punti (+0,10%), sostenuto dalla chiusura positiva di Wall Street e dall’andamento favorevole delle piazze asiatiche, con Tokyo in progresso dello 0,65%.

Sul fronte commerciale, entrano in vigore oggi i dazi del 39% imposti dagli Stati Uniti contro la Svizzera, dopo il mancato accordo dell’ultimo minuto. Le nuove barriere colpiscono anche decine di altri Paesi.

A sostenere i corsi contribuiscono i solidi risultati aziendali e le attese di un taglio dei tassi da parte della Fed, dato ormai come probabile al 95% per settembre.

In evidenza Swisscom (invariata) e Amrize (-6,74%) dopo i conti semestrali. Tra i titoli SMI spicca Logitech (+1,18%), mentre Novartis cede lo 0,48%.
Nel mercato allargato brillano Sandoz (+4,89%) e Lastminute.com (invariata).

7 agosto, 08:18

Economiesuisse e Swissmem lanciano l’allarme sul futuro dell’export

Con l’entrata in vigore oggi dei dazi statunitensi del 39% sui prodotti svizzeri, le principali associazioni economiche lanciano l’allarme. Economiesuisse parla di un “rischio considerevole per la piazza economica svizzera” e chiede al Consiglio federale di dare massima priorità ai negoziati con Washington ma si sollecita anche la conclusione di nuovi accordi di libero scambio e l’aggiornamento di quelli esistenti con Cina e Messico.

Anche Swissmem, l’associazione dell’industria tecnologica svizzera, reagisce con parole dure. Le trattative del Consiglio federale sono fallite, e l’export verso gli Stati Uniti è “praticamente morto”, si legge nel comunicato. Particolarmente grave è il fatto che concorrenti europei e giapponesi possano continuare a esportare a condizioni nettamente migliori.

Per affrontare la crisi, Swissmem propone un piano in dieci punti che include il prolungamento del lavoro ridotto, la riduzione dei prezzi dell’energia elettrica, il mantenimento dell’accordo sull’elettricità con l’UE e la rapida conclusione di nuovi accordi di libero scambio.

7 agosto, 06:16

Entrati in vigore i dazi sulle merci elvetiche

La giornata di oggi, giovedì 7, segna l’entrata in vigore dei dazi doganali del 39% imposti dagli Stati Uniti per le esportazioni svizzere verso questo Paese. Questa percentuale è molto superiore a quanto si aspettavano i negoziatori svizzeri.

La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, in un viaggio dell’ultima chance, si è recata a Washington martedì e mercoledì, accompagnata da una delegazione di alto livello, per ottenere un cambiamento nella posizione del suo omologo americano Donald Trump.

La Svizzera sperava di essere trattata alla stessa stregua dell’Unione Europea (15% di dazi), ma, dopo alcuni segnali inizialmente piuttosto favorevoli emanati da tre dipartimenti americani coinvolti, la doccia fredda è arrivata da Donald Trump il 1° agosto.

7 agosto, 06:06

Riunione straordinaria del Consiglio federale

Al rientro della delegazione dagli Stati Uniti il Consiglio federale terrà oggi, giovedì, una seduta straordinaria nel primo pomeriggio. Lo ha reso noto la Cancelleria federale, precisando che una nota informativa sarà diffusa al termine della consultazione.

7 agosto, 00:19

Secondo Bloomberg non si sarebbe trovato un accordo per ridurre la tariffa

“La presidente della Svizzera si appresta a lasciare Washington senza aver raggiunto un accordo per convincere il presidente Donald Trump a ridurre la tariffa del 39% imposta al Paese”. Ad affermarlo è l’agenzia di stampa Bloomberg.

6 agosto, 21:45

"La Svizzera si è trovata sempre sotto la pressione delle grandi potenze" - L'intervista a Sasha Zala

Lo storico Sasha Zala ripercorre le relazioni tra Stati Uniti e Svizzera e soprattutto le pressioni che quest’ultima ha subito.

6 agosto, 19:26

Rubio su X: "Abbiamo discusso dell'importanza di un rapporto commerciale equo"

“Ho incontrato la presidente svizzera Karin Keller-Sutter e il vicepresidente Guy Parmelin per discutere dell’importanza di un rapporto commerciale equo ed equilibrato tra Stati Uniti e Svizzera”, scrive sul suo account del social X Marco Rubio.

“Abbiamo inoltre riaffermato il nostro impegno a rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di difesa”, si legge nel post.

6 agosto, 18:50

La Svizzera avrebbe proposto una tariffa del 15% (fonti insider)

La Confederazione avrebbe proposto alla Casa Bianca una tariffa al 15% per ribattere all’attuale 39%. A riferirlo sono delle fonti interne, come riporta l’agenzia di stampa ATS.

La percentuale offerta è la stessa che Donald Trump ha imposto all’Unione europea.

6 agosto, 18:45

Nessuna conferenza stampa a Washington

La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro dell’economia Guy Parmelin non faranno una conferenza stampa a Washington. L’incontro con i media dovrebbe tenersi non appena i due membri del Consiglio federale saranno di ritorno in Svizzera venerdì.

Rimane ancora da chiarire se, oltre a Marco Rubio, i due consiglieri federale vedranno anche il presidente Trump.

6 agosto, 17:39

L'incontro è terminato: "È stato aperto e amichevole", ma la presidente della Confederazione non ha parlato dei dazi


È terminato da pochi minuti l’incontro tra la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il segretario di Stato americano Marco Rubio. Al termine del colloquio, Keller-Sutter lo ha definito “molto buono”, sottolineando uno “scambio amichevole e aperto”. Tuttavia, non ha risposto alle domande dei giornalisti sulla questione più delicata: i dazi statunitensi del 39% sulle esportazioni svizzere.

6 agosto, 17:06

Le immagini dell'arrivo


La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il capo del Dipartimento dell’economia Guy Parmelin vengono accolti davanti al Dipartimento di Stato statunitense. Ecco le immagini dell’arrivo.

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6 agosto, 15:35

Con Donald Trump non è previsto nessun incontro

Stando a quanto riferisce Reuters, attualmente non è previsto alcun incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.

6 agosto, 15:34

Keller-Sutter ha incontrato alcuni leader dell'economia svizzera

Prima dell’incontro con il Segretario di Stato USA, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e la sua delegazione commerciale hanno incontrato mercoledì a Washington alcuni leader dell’economia svizzera per discutere delle tariffe.

Al colloquio erano presenti i vertici di Roche, Mercuria Energy, Partners Group e Swiss Airlines.

6 agosto, 15:29

La presidente della Confederazione a Washington per discutere con il Segretario di Stato USA

Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin, a capo del dipartimento dell’economia, sono volati a Washington per un ultimo tentativo di scongiurare l’introduzione dei dazi statunitensi del 39% sulle esportazioni svizzere; la loro entrata in vigore è pianificata per domani, 7 agosto. In cima all’agenda: l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio alle 16.15.

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