Parlamentari svizzeri e statunitensi si sono riuniti oggi a Ginevra per un incontro che per tradizione si tiene due volte l’anno. Al centro delle discussioni, i dazi doganali, tema inevitabile ma non l’unico affrontato. L’incontro si è svolto all’hotel Intercontinental: l’albergo è abituato a ospitare discussioni di alto livello, ma l’atmosfera era più tesa del solito. Le misure di sicurezza sono state rafforzate, con istruzioni precise da parte dei responsabili delle delegazioni per tenere a distanza i giornalisti, poiché i parlamentari hanno preferito non rilasciare dichiarazioni immediate. La delegazione americana ha avuto modo di approfondire il tema del commercio globale mercoledì durante la visita alla sede dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO/OMC), secondo quanto appreso da una fonte vicina al dossier.
Intanto in giornata è circolata la notizia che gli Stati Uniti hanno imposto dazi sulle importazioni di lingotti d’oro da un chilo, una mossa che minaccia di sconvolgere il mercato globale e di infliggere un nuovo colpo alla Svizzera, il più grande polo di raffinazione al mondo (diversi impianti sono in Ticino). Non è però chiaro se i dazi siano già in vigore e se si applichino a tutti i Paesi. A regnare è infatti l’incertezza e ad esempio la Valcambi, sentita dalla RSI, afferma che da una parte c’è un documento che dice che l’oro non è sottoposto a dazi, ma dall’altra c’è un altro documento che rettifica parzialmente il primo, e che invece include determinate tipologie di oro nel regime dei dazi.
Nel pomeriggio di venerdì però la Associazione svizzera dei produttori e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP) si è detta preoccupata per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi del 39% sulle importazioni di lingotti d’oro, confermando a sua volta la lettera delle dogane USA e specificando che il dazio riguarda l’oro importato da tutti i Paesi, non solo dalla Svizzera.
Nella serata di venerdì la Casa Bianca ha poi dichiarato che pubblicherà in un futuro non lontano un ordine esecutivo per chiarire la “disinformazione” sui dazi sull’oro e altri prodotti speciali. Lo riporta l’agenzia Bloomberg.
Intanto, mentre il Consiglio federale ha annunciato giovedì di voler continuare a negoziare con Washington, la Pilatus di Stans ha annunciato la sospensione delle consegne dei suoi aerei negli Stati Uniti. I rapporti con la clientela e i servizi di assistenza vengono mantenuti.

I nuovi dazi di Trump entrano in vigore
Telegiornale 07.08.2025, 12:30