“Il 5 agosto 2025 la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, e il vicepresidente, Guy Parmelin, partiranno alla volta di Washington per consentire lo svolgimento di incontri a breve termine e tenere colloqui con le autorità statunitensi volti a migliorare la situazione della Svizzera sul fronte dei dazi”: lo si legge in un comunicato inviato martedì dal Dipartimento federale delle finanze.
La nota prosegue spiegando che: “Durante la riunione straordinaria del 4 agosto 2025 il Consiglio federale ha ribadito la propria volontà di proseguire i colloqui con gli Stati Uniti sulla situazione doganale. A tale scopo il 5 agosto 2025 la presidente della Confederazione e capo del Dipartimento federale delle finanze, Karin Keller-Sutter, accompagnata dal vicepresidente e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, Guy Parmelin, si recheranno a Washington”.
Infine, il comunicato aggiunge che: “La presidente e il vicepresidente saranno accompagnati da una piccola delegazione, in particolare da Helene Budliger Artieda, segretaria di Stato dell’economia (SECO), e Daniela Stoffel, segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI). L’obiettivo è quello di presentare agli Stati Uniti un’offerta più interessante che possa ridurre i dazi supplementari sulle esportazioni svizzere pur tenendo conto delle richieste statunitensi.
“Il vicepresidente del Consiglio federale Guy Parmelin ed io voliamo oggi a Washington. Il viaggio dovrebbe permettere incontri a breve termine in relazione alla situazione doganale”, ha aggiunto poi su X la consigliera federale e presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Ancora nessun dettaglio sulle contropartite
Riunitosi d’urgenza, il Consiglio federale ha precisato di essere disposto a proseguire i negoziati oltre la scadenza fissata dal presidente americano Donald Trump per l’applicazione delle nuove tasse all’importazione del 39%. Non è stato fornito alcun dettaglio sulle eventuali contropartite proposte per ottenere un accordo migliore, ma il governo ha precisato che non sta considerando misure di ritorsione contro Washington.
Gli industriali svizzeri hanno avvertito che decine di migliaia di posti di lavoro erano minacciati dopo che il presidente americano Donald Trump ha imposto alla Svizzera uno dei tassi di dazi doganali più elevati istituiti durante la sua presidenza.
Questo tasso, in aumento rispetto a una proposta iniziale del 31% già giudicata “incomprensibile” dalle autorità svizzere, costituisce un duro colpo per la piccola nazione alpina, le cui orologi, gioielli e cioccolati trovano il loro principale sbocco negli Stati Uniti.
La Casa Bianca ha spiegato la sua decisione venerdì con il rifiuto della Svizzera di fare “concessioni significative” per eliminare le barriere commerciali con Washington.

Dazi USA: avanti con i negoziati
Telegiornale 04.08.2025, 20:00