“Il 13 giugno 2025 è un venerdì nero per la democrazia svizzera”. È quanto afferma l’Unione democratica di centro (UDC) in occasione dell’odierna pubblicazione degli accordi bilaterali III con l’Unione europea: quasi duemila pagine di regole, disposizioni e nuove leggi. Un documento che i democentristi definiscono come un “trattato di sottomissione all’UE”.
In un’azione simbolica a Berna all’esterno di Palazzo federale, l’UDC ha messo in scena un consigliere federale Ignazio Cassis che strappa il Patto federale del 1291 “e con esso la secolare volontà di autodeterminazione della Svizzera”.
Il presidente del partito Marcel Dettling ha affermato che “questo trattato di sottomissione all’UE è un attacco diretto alla nostra democrazia svizzera. I sostenitori dell’UE uniti vogliono privare noi svizzeri del diritto di voto”. Il consigliere nazionale ticinese UDC Paolo Pamini ha parlato di “una resa pianificata nei confronti dell’UE”.
L'UDC lo definisce come un "trattato di sottomissione all'UE"
Il pacchetto di accordi da oggi è in consultazione e lo sarà sino a fine ottobre. La discussione in Parlamento è poi prevista per il prossimo anno.
PS: “Un successo per i cittadini del nostro Paese”
“Un successo per tutti i cittadini del nostro Paese”. Sono le parole del Partito socialista (PS), che ha così accolto con favore gli accordi pubblicati oggi. Un pacchetto che, scrive il PS, consente alla Svizzera di stabilizzare e sviluppare ulteriormente le sue relazioni con l’UE, oltre a creare certezza giuridica. E afferma che il un compromesso che garantisce posti di lavoro in Svizzera. Il PS invita quindi il PLR, il Centro e le associazioni economiche ad “assumersi congiuntamente la responsabilità e a sostenere chiaramente il pacchetto”.
Anche i Verdi liberali parlano di accordi che “garantiscono alla Svizzera sicurezza economica e un margine di manovra politico”. Il presidente Jürg Grossen invita a sua volta gli altri partiti “ad assumersi finalmente responsabilità”.
PLR: “È finito il tempo delle speculazioni”
Con la pubblicazione degli accordi, finisce “il tempo delle speculazioni”, scrive il Partito liberale radicale (PLR). Il partito ricorda che la via bilaterale “ci difende da 25 anni da un ingresso nell’Unione europea”. Per quanto riguarda i Bilaterali III, i liberali radicali sottolineano che da oggi il nuovo accordo sarà esaminato con l’obiettivo di individuare vantaggi e svantaggi. E afferma che in ogni caso non sarà accettato “un attacco della sinistra al liberale mercato del lavoro”.
Il Centro: “Un chiaro passo avanti”
Questi accordi rappresentano “un chiaro passo avanti” rispetto all’accordo quadro del 2018, con dei miglioramenti in settori importanti. Lo dice il Centro, parlando per esempio della protezione dei salari con la clausola di non regressione. Tuttavia, ricorda il partito, sono necessarie ulteriori misure per contrastare l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni!” (Iniziativa per la sostenibilità): la sua adozione metterebbe a repentaglio l’attuale esito dei negoziati.
Svizzera: firmati i Bilaterali III
SEIDISERA 13.06.2025, 18:00
Contenuto audio

Bilaterali: il Consiglio federale vuole il referendum facoltativo
Telegiornale 30.04.2025, 20:00

Notiziario
Notiziario 13.06.2025, 11:00
Contenuto audio

Svizzera-UE, le considerazioni da Berna
Telegiornale 13.06.2025, 20:00