Il Consiglio nazionale, la cui maggioranza è restata borghese anche dopo le elezioni di ottobre, ha bocciato martedì l'entrata in materia relativa alla seconda tappa della revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT), ritenendo inadeguata la riforma.
Una riforma, presentata dal Governo un anno fa, voluta per regolamentare le costruzioni fuori dalle zone edificabili e pianificare gli spazi funzionali del territorio e l'uso del sottosuolo. A non convincere sono stati soprattutto i punti che, secondo i più, mettono in discussione la garanzia della proprietà prevista dalla Costituzione. L'oggetto passa ora all'altro ramo del Parlamento.
La fase precedente, approvata dal popolo nel 2013, riguardava invece i territori già urbanizzati, puntando sul loro sviluppo centripeto.