Il profilo genetico di una persona può essere registrato da polizia e autorità inquirenti anche in relazione a possibili reati futuri. È quanto ha deciso il Tribunale federale affrontando il caso di un uomo che nel canton Zurigo aveva minacciato il proprio medico, danneggiandone lo studio.
A gennaio dell'anno scorso l'uomo aveva colpito a sprangate la porta dello studio del proprio medico, dopo aver minacciato sia il dottore sia i suoi assistenti. Sulla vicenda si era aperto un incarto penale e gli inquirenti hanno effettuato un prelievo della saliva per registrare il DNA dell'uomo e chiarire eventuali altri crimini.
Una decisione assolutamente sproporzionata secondo la difesa, ma il tribunale cantonale zurighese ha giudicato in suo sfavore, e il caso è arrivato al Tribunale federale dove la misura è stata confermata, indipendentemente dal fatto che nel frattempo gli elementi di rilevanza penale dell'episodio siano decaduti.
"La registrazione del DNA serve per indagini passate e future" ricorda l'ultima istanza giudiziaria elvetica. Determinante in questa vicenda sono le condizioni di salute dell'uomo al quale sono stati diagnosticati un disturbo della personalità e difficoltà a gestire gli impulsi violenti.
"L'aggressione nello studio medico era stata scatenata da un fatto marginale, e non si può escludere che accada nuovamente con danni più gravi". Registrare il DNA potrà avere effetti dissuasivi, conclude l'Alta corte, e prevenire nuovi atti violenti. Le autorità potranno conservare le informazioni genetiche dell'uomo per al massimo un anno.