Lo scandalo Raiffeisen, e lo spettacolare processo che ne è seguito, ha avuto origine da una violazione del segreto bancario? Probabilmente non lo sapremo mai, o non sarà un tribunale ad accertarlo. La procura zurighese ha infatti archiviato le indagini che avevano portato la scorsa estate alla perquisizione nell’ufficio di Lukas Hässig, il giornalista economico del portale InsideParadeplatz, all’origine di molte indiscrezioni e rivelazioni, la più clamorosa quella sulle transazioni sospette attorno all’ex direttore di Raiffeisen Pierin Vincenz e al suo socio d’affari Beat Stocker. I due sono stati poi condannati in prima istanza per una serie di reati, tra cui la truffa.
Ma Stocker aveva sporto denuncia, poiché a suo dire le rivelazioni erano scaturite da una violazione del segreto bancario. Da qui le perquisizioni, con il giornalista che aveva però chiesto di sigillare il materiale sequestrato, così che non potesse essere visionato.
Richiesta accolta dal tribunale, secondo cui non ci sono indizi sufficienti a carico di Hässig, e il principio di protezione delle fonti giornalistiche prevale sull’interesse a visionare i documenti.
Chiusa questa parentesi, resta invece ancora aperto ad anni di distanza il processo che vede imputati Vincenz, Stocker e presunti complici. Condannati in primo grado nel 2022, hanno fatto ricorso. Il processo d’appello a Zurigo dovrebbe tenersi la prossima estate.






