La zurighese che nel 2008, appena 16enne, subì gravi conseguenze a causa dell'embolia polmonare dovuta all'assunzione della pillola contraccettiva Yasmin non otterrà alcun indennizzo dalla casa produttrice. Lo ha stabilito il Tribunale federale, confermando le sentenze emesse in primo e secondo grado.
Secondo la giovane, rappresentata dalla madre, e la sua cassa malati, le informazioni fornite sull'uso del farmaco erano lacunose. Non è però il parere dei giudici, i quali hanno sottolineato che, da un lato, l'acquisto è possibile solo con ricetta medica e che, dall'altro, nel foglietto illustrativo si fa cenno al rischio di effetti collaterali, anche molto pericolosi come ictus, infarto e, appunto, embolia polmonare.
La famiglia, che chiedeva 5,3 milioni di franchi come risarcimento danni e 400'000 franchi a riparazione del torto morale, era invece stata condannata a livello distrettuale a rimborsare alla controparte 120'000 franchi di spese processuali; denaro, questo, a cui l'azienda ha rinunciato; per la stessa ragione, dovrà invece mettere meno al portafoglio l'assicuratore.
ATS/dg
RG 18.30 del 21.01.15 - Il servizio di Mirko Priuli