Ticino e Grigioni

Alla pensione non fu un assassinio

Il 35enne austriaco condannato a 4 anni e 3 mesi per omicidio colposo - Accolta la tesi difensiva: non c'è stata premeditazione

  • 19.05.2021, 19:40
  • 20.11.2024, 20:23
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CSI 18.00 del 19.05.2021 - La diretta di Francesca Calcagno

RSI Info 19.05.2021, 20:08

  • ©Keystone / Ti-Press / Samuel Golay
Di: CSI/FrCa 

Quattro anni e tre mesi di detenzione per il 35enne imputato nel delitto della Pensione La Santa per omicidio colposo per omissione e per negligenza. Secondo la Corte delle assise criminali di Lugano quanto successo la sera del 17 dicembre a Viganello non è infatti stato un assassinio. La Corte, ha detto il presidente, il giudice Amos Pagnamenta, non ha rilevato alcun elemento che suffraghi la tesi accusatoria. Corte che ha quindi accolto la tesi difensiva secondo cui quella notte l’imputato non aveva premeditato il pestaggio. Pacifico è pure che i pugni al volto non sono stati dati nell’intenzione di uccidere. La vittima ha sì perso conoscenza subito dopo aver ricevuto i primi colpi, ma la preoccupazione dell’imputato, quando si è reso conto della gravità della situazione e ha chiamato i soccorsi, era genuina.

Detto questo, la colpa del 35enne, sempre a mente della Corte, è grave. “Ha privato una persona della sua vita, ha agito mosso dal semplice egoismo, ha dato prova di violenza e non si è curato di interrogarsi approfonditamente su quali sarebbero potute essere le conseguenze del suo agire”. L'imputato ha inoltre chiamato i soccorsi una ventina di minuti dopo il pestaggio, da qui anche la negligenza.

La pubblica accusa si era battuta affinché l’uomo venisse condannato per assassinio a 17 anni di detenzione più l’espulsione dalla Svizzera. La difesa per una massiccia riduzione della pena a un massimo di 3 anni di carcere.

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Notiziario 9.00 del 19.05.2021

RSI Info 19.05.2021, 13:22

  • Ti-Press
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Pensione La Santa: non fu assassinio

Il Quotidiano 19.05.2021, 21:00

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