Video e messaggi tossici, a sostegno di una magrezza estrema, circolano senza controllo su social come TikTok e Instagram, minando la salute mentale dei giovani. Il Quotidiano della RSI ha raccolto la testimonianza di due giovani donne.
Sara (nome di fantasia) ha 19 anni. Oggi è ricoverata al Centro per i disturbi del comportamento alimentare di Mendrisio, per la seconda volta, perché il suo peso era sceso a poco più di 30 chili. Davanti alle telecamere della RSI, ha parlato di quello che chiama “il vortice” dell’anoressia e di come anche i social abbiano avuto un ruolo nello sviluppo della patologia.
Da qualche tempo Tik Tok è un sorvegliato speciale da molti Paesi europei per i diversi contenuti che glorificano la magrezza estrema e per i consigli poco salutari per perdere peso, con diete inadatte.
Anche Carolina (nome di fantasia) ha sofferto di disturbi alimentari: contava le calorie di quello che mangiava, saltava i pasti o li riduceva drasticamente. Oggi ha 24 anni e sta meglio. È molto più consapevole ma, nonostante ciò, alcuni contenuti presenti su Tik Tok la disturbano ancora e ammette di aver sentito l’esigenza di bloccarne diversi “che mi arrivano proposti dall’algoritmo e che io non cerco”, spiega.
Intanto anche in Svizzera si sta cercando di affrontare il problema della diffusione di contenuti tossici attraverso i social. Intervistato dal Quotidiano, anche Ilario Lodi, responsabile Pro Juventute Svizzera italiana, invita i genitori a parlare con i figli quando sono ancora piccoli dell’accettazione di sé: ben prima insomma che abbiano accesso ai social, ricordando che “i social media e le nuove tecnologie sono imprese commerciali e non sono educative”.
Nel video in testa all’articolo le interviste complete (vi avvisiamo che alcune immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità...).