È tornato a piede libero l’ex-gestore dei satelliti Denner di Faido e di Chiasso, arrestato il 10 ottobre per avere taglieggiato gli stipendi di alcuni suoi dipendenti. Il sostituto procuratore generale Andrea Pagani ne ha disposto la scarcerazione qualche giorno fa, dopo avere constatato che il pericolo di collusione era ormai venuto meno.
I fatti, in quanto tali, sono peraltro parzialmente ammessi. Il 54enne italiano ha riconosciuto cioè la decurtazione dei salari in questione, che dai 3500-4500 franchi indicati sul contratto aveva ridotto a 1500 euro mensili. Per conoscere l’entità esatta del maltolto, trattenuto tra la fine del 2012 e il giugno scorso, occorrerà attendere il rapporto dell’Efin, l’équipe finanziaria del ministero pubblico. L’inchiesta ha comunque già accertato che gli abusi riguardano solo una parte dei collaboratori. Le stime attuali parlano di una dozzina, o poco più, su un totale di 25 persone (tra frontalieri e residenti).
Pagani ipotizza innanzitutto l’usura per mestiere e la coazione. Reato, questo, riferito agli “aut aut” che il 54enne avrebbe imposto a chi si lamentava. In un paio di casi l’ex-gestore si sarebbe inoltre tenuto i soldi versati dalle assicurazioni per le malattie o gli infortuni degli impiegati. Da qui l’accusa di appropriazione indebita, che come le altre (ad eccezione della falsità in documenti) l’imputato contesta.
Francesco Lepori