Ticino e Grigioni

Iniziativa per cure sociosanitarie di qualità, le ragioni del no

Le intenzioni sono buone ma la soluzione sbilanciata, avvertono i contrari - Il 15 giugno saremo chiamati a esprimerci

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Iniziativa sociosanitario, le ragione del no

Il Quotidiano 22.05.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/M. Ang. 

Si avvicina una votazione che tocca l’intero settore sociosanitario. Il 15 giugno saremo chiamati a esprimerci sull’iniziativa della VPOD “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”. Se dovesse andare in porto, porrebbe nuovi requisiti per il finanziamento cantonale alle varie strutture e ai servizi. L’iniziativa impone un miglioramento delle condizioni di lavoro, valutazioni indipendenti delle strutture, organi di mediazione per pazienti, personale e utenti e una commissione parlamentare di controllo sul settore. Oggi è sceso in campo il comitato dei contrari.

Le intenzioni sono buone ma la soluzione sbilanciata, avvertono i contrari. Con le misure proposte dall’iniziativa le strutture avranno costi e burocrazia supplementari. “Questa legge vuole regolamentare in modo quasi maniacale tutta una serie di enti e prestazioni che nulla hanno a che fare una con l’altra, sottoponendole a degli oneri burocratici soffocanti. Noi questo non lo vogliamo”, spiega alle telecamere del Quotidiano della RSI Maurizio Agustoni, capogruppo Il Centro.

È un’iniziativa forte di 8’000 firme spiegano gli iniziativisti e dicono di averne raccolte molte tra gli operatori del settore, che vedono dunque in questa iniziativa una soluzione. Matteo Quadranti, capogruppo PLR, dal canto suo, risponde su questo punto che la raccolta firme “se non vado errato, era verso il 2022. Quindi poco dopo il COVID-19, che sicuramente ha mostrato tutta la problematicità del personale infermieristico. Però siamo nel 2025 e diverse cose sono comunque state fatte. È stato rivisto ad esempio, il regolamento dell’ente ospedaliero, discusso con i sindacati, ci sono dei contratti collettivi, c’è una moratoria sugli spitex privati, c’è una legge federale che è in vista per migliorare la qualità della formazione e del personale infermieristico”.                

Stefano Tonini e Lara Filippini, altri due membri della Commissione Sanità e Sicurezza sociale del Gran Consiglio, hanno ribadito che ogni appesantimento della burocrazia rischia di intaccare la qualità. “Chiaramente maggior burocrazia vuol dire maggiori costi e questi costi alla fine, si sa, vanno a ribaltarsi sul cittadino, che è l’utente finale. Crea inevitabilmente anche maggiore stress anche al personale attivo in campo socio-educativo e socio-sanitario”, dice Lara Filippini, granconsigliera UDC.

Anche per elvetica e per i Verdi liberali la qualità delle prestazioni e dei posti di lavoro è un problema reale ma va affrontato con altri mezzi.                

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