Domenica alle urne per i ticinesi. Nel cantone i cittadini sono chiamati a esprimersi su due temi cantonali: il credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione ferroviaria di Locarno-Muralto e l’iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”. Ecco di cosa si tratta.
La futura stazione di Locarno
Il trasporto pubblico ticinese è sempre più attrattivo e utilizzato, ma non tutte le stazioni sono pronte ad accogliere e gestire il crescente numero di pendolari e visitatori. A Chiasso, Mendrisio e Bellinzona i lavori di modernizzazione sono già ultimati, mentre a Lugano sono attualmente in corso. All’appello manca soltanto Locarno-Muralto, dove è prevista la realizzazione di un nodo intermodale da 16,6 milioni di franchi.
È su questo progetto che la popolazione ticinese è chiamata a esprimersi nell’odierno appuntamento con le votazioni cantonali: si tratta, nello specifico, dello “stanziamento di un credito netto di 7’110’000 franchi e l’autorizzazione alla spesa di 16’630’000 franchi per la riorganizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto”. Un credito già approvato dal Gran Consiglio, contro il quale sono però state raccolte 9’779 firme.
Il progetto prevede la sistemazione del piazzale della stazione, in particolare con la creazione di un terminal per gli autobus. Il nuovo spazio sarà dedicato a pedoni, ciclisti e trasporto pubblico.

A Muralto un nodo da sciogliere
Il Quotidiano 02.06.2025, 19:00
I favorevoli: “Un intervento necessario”
Per i sostenitori (tra cui si contano il Cantone, e i comuni di Muralto e Locarno), si tratta di “un intervento necessario”: il progetto riguarda un’area quotidianamente frequentata da circa 30’000 persone, in cui gli spazi non sono però più sufficienti per gli autobus, e la sicurezza di pedoni e ciclisti “non è sufficiente”. L’obiettivo è dunque, a dire dei favorevoli, di rendere più attrattivo il comparto.
È inoltre previsto un miglioramento della situazione per viale Cattori: “Il numero di veicoli in transito diminuirà sensibilmente da oltre 3’000 al giorno a solo poco più di 1’000”, sottolineano i favorevoli.
I contrari: “Si pensi a una soluzione alternativa”
Non ci stanno i contrari, secondo cui il progetto “non risolve la principale criticità dell’attraversamento stradale da parte dei numerosissimi pedoni e acutizza il già caotico traffico con l’aumento della semaforizzazione”. E criticano in particolare le previsioni per viale Cattori: la diminuzione del traffico sarebbe, infatti, un argomento fuorviante. In realtà - dicono - la strada sarà utilizzata da “molteplici bus” e da chi dovrà accedere al lungolago di Muralto.
I promotori del referendum non si dicono comunque contrari a un nodo intermodale, ma chiedono che sia progettato nel rispetto di territorio, ambiente e sicurezza. E invitano a prevedere una soluzione alternativa nell’area situata a monte della stazione, che in passato era stata destinata ad attività ferroviarie oggi non più necessarie.
L’iniziativa per cure di qualità
Migliorare le condizioni lavorative, rilanciare l’attrattività delle professioni, e garantire servizi di qualità a pazienti e utenti. Sono questi gli obiettivi a cui mira l’iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”, il secondo tema in votazione oggi in Ticino.
La proposta, promossa dal sindacato VPOD dopo la pandemia e che lo scorso febbraio è stata respinta dal Gran Consiglio, chiede tutta una serie di misure per ospedali, case anziani, cure a domicilio, servizi di soccorso e via dicendo: misure che riguardano salari e orari di lavoro, passando da nuovi organi di controllo o di mediazione.

Pro e contro l'iniziativa "per cure sociosanitarie di qualità"
Il Quotidiano 03.06.2025, 19:00
I favorevoli: “Personale sotto pressione, qualità a rischio”
I sostenitori dell’iniziativa sottolineano che “il settore sociosanitario e socioeducativo è un pilastro indispensabile per garantire servizi di qualità a pazienti e utenti”. Ma si tratta di un settore in cui il personale è sempre più sotto pressione, con la conseguenza che in molti abbandonano la professione. Il fenomeno genera una carenza cronica di personale “che rischia di compromettere la qualità delle cure”. Da qui la necessità di una nuova legge che regoli tutto il settore.
E si tratta anche della tutela dei diritti di pazienti e utenti, con l’iniziativa che prevede l’introduzione di valutazioni indipendenti della qualità delle prestazioni e della soddisfazione percepita.
I contrari: “Iniziativa eccessivamente rigida e inefficace”
I contrari ritengono che l’iniziativa sia “eccessivamente rigida e inefficace” e temono un aumento “ingiustificato” della burocrazia. Inoltre, uniformare le condizioni di lavoro di tutto il personale sociosanitario e socioeducativo “significherebbe ignorare l’esistenza dei diversi contratti collettivi di lavoro”.
Sul fronte del “no” si punta dunque alle alternative: il Consiglio di Stato ritiene più efficaci interventi mirati, piuttosto che una norma generale “che non tiene conto delle specificità dei diversi settori”.