L’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI) è in attività da dieci anni, durante i quali ha fornito agli internauti un’infinità di preziose informazioni sullo stato di salute dell’ambiente in Ticino. Strumento che si è sviluppato e perfezionato costantemente nel corso degli anni, giovandosi pure della collaborazione della SUPSI, fornisce dati precisi e integrati non solo per ricercatori e addetti ai lavori, ma pure a chiunque abbia un interesse in proposito.
A conferma del ruolo cardine e dell’importanza dell’Osservatorio, che fornisce preziosi dati derivanti dai rilevamenti effettuati a più livelli – dall’inquinamento dell’aria a quello acustico, dai siti a rischio frana ai conteggi del traffico stradale e così via –, i suoi vertici si sono incontrati venerdì con il consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del Territorio, unitamente a dirigenti dei vari ambiti dipartimentali e della SUPSI.
Proprio Claudio Zali ha sottolineato che l’OASI “ha un ruolo fondamentale nel quadro della politica ambientale cantonale e attivarlo a suo tempo è stato un atto di lungimiranza. E a conferma di quanto sia “importante l’Osservatorio dal profilo pianificatorio”, ha rimarcato il direttore del DT, “va detto che vi sono decisioni governative che dipendono pure dai risultati di quanto evidenziano i dati forniti dall’OASI”.
Red. MM/CSI
Gallery audio - L'OASI basilare per l'ambiente in Ticino
CSI delle 18 - Il servizio di Luigi Frasa
RSI Info 28.03.2014, 19:16