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Ladri di biciclette

Puntata del 24.5.24 - Patti chiari alla ricerca della bici rubata (e dotata di localizzatore)

  • 25 maggio, 08:30
  • 12 giugno, 15:50
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Ladri di biciclette

Patti chiari 24.05.2024, 21:15

Di: Paola Leoni, Lorenzo Pomari

I dati sono stati resi pubblici qualche settimana fa: nel Canton Ticino i furti di biciclette sono in aumento. E a Patti chiari sono piovute testimonianze di tutti i tipi: c’è chi ha subito il furto sebbene la sua e- bike fosse ben chiusa con lucchetto. Chi l’aveva lasciata aperta, ma non pensava che i ladri fossero tanto spregiudicati da rubargliela praticamente sotto il naso. C’è chi è affranto perché gli hanno rubato un’e-bike di valore, che aveva acquistato facendo anche qualche sacrificio. E chi invece l’aveva comperata usata, proprio perché aveva già subito dei furti e non voleva ripetere la brutta esperienza. Il risultato? “Sparita pure quella!” E poi c’è chi negli anni ha raggiunto cifre record: a una famiglia di Bellinzona ne sono state sottratte sette nel giro di otto anni: tre in vari luoghi della città, quattro addirittura all’interno del proprio palazzo: “Dopo le prime due biciclette rubate non abbiamo più nemmeno avuto il coraggio di denunciare i furti all’assicurazione – ci spiega Vincenzo Muollo. E sua moglie Adriana aggiunge: “Avevamo anche vergogna: abbiamo pensato che non ci avrebbero creduti“.

Il loro caso non è l’unico: anche Emanuele, amante delle due ruote, in un lasso di tempo simile ha subito parecchi furti: “Sette o otto… non ricordo nemmeno più il numero esatto! – ci racconta - All’inizio è stata anche un po’ colpa mia, non le chiudevo sempre con il lucchetto”. Prendere le contromisure però non sempre serve: l’ultimo furto, per lui, è arrivato a inizio 2024, e la bicicletta era ben chiusa con un lucchetto e posteggiata in una proprietà privata.

Ma allora: come difendersi? Vito Nicolosi, esperto di chiavi, lucchetti, serrature e catenacci (se ne occupa per lavoro nel suo negozio di Massagno) non ha dubbi: “Tranciare una catena o un lucchetto per i ladri non è difficile”. Anche a lui, di recente, hanno rubato una bella e-bike, parcheggiata proprio fuori dal suo negozio. Adesso la nuova e-bike la chiude a doppia mandata. Anche se la dura realtà è che con una tranciatrice o con una smerigliatrice a batteria “non c’è lucchetto che tenga – chiosa - Al limite ci si mette solo più tempo. “

Una (triste) constatazione che ci ripetono anche altri rivenditori di sistemi di protezione per biciclette. Certo, però, sono anche tutti d’accordo: vale la pena almeno provare a scoraggiare i ladri, dotandosi di lucchetti e catene solidi. Il fatto di dover impiegare del tempo a tranciare il lucchetto, o addirittura di dover usare una rumorosa smerigliatrice, può rivelarsi dissuasivo. Meglio allora controllare sull’etichetta di lucchetti e catene antifurto quale è la classe di sicurezza: sopra il 10 i ladri devono già metterci un certo impegno. Ma, spesso, lucchetti e catene più solidi sono un impegno anche per… il borsellino.

C’è chi poi non si accontenta nemmeno del solo lucchetto. Come Mandricardo Capulli, noto per essere l’ideatore della manifestazione ciclo-storica “la Belvedere” di Mendrisio. Anche a lui è successo: un bel giorno di fine marzo, entrando nel suo garage e si è accorto che la sua e-bike era sparita: “Adesso abbiamo provveduto a comprare dei lucchetti ulteriori per la nuova bicicletta, e abbiamo anche messo dei localizzatori” ci spiega. Mandricardo Capulli non è l’unico ad averci parlato di questi piccoli dispositivi, delle dimensioni di una moneta di due franchi o poco più, che possono essere nascosti nella bicicletta e, se serve, permettono di localizzarla: anche così i ciclisti sperano di frenare l’ascesa dei furti in Ticino, giunta a quota 420 e-bike e 453 bici muscolari nel 2023.

Ma davvero i localizzatori possono essere la soluzione? Patti chiari, per un mese, ha provato a parcheggiare due biciclette, dotate di localizzatore, qua e là per Lugano. Le due biciclette sono state posteggiate in vari luoghi della città: di giorno e di notte, in zone più trafficate o più isolate. In un’occasione, nell’arco del mese di test, la bici muscolare (pagata 100 franchi) è stata posteggiata senza lucchetto. Risultato? Ben presto qualcuno l’ha portata via.

Il sellino (dotato di un localizzatore) è stato ritrovato a 4,5 chilometri di distanza. La bicicletta (nel cui telaio c’era un altro localizzatore) è stata abbandonata vicino a una fermata del bus. Poi, a distanza di qualche giorno, il localizzatore ha rivelato che è stata spostata altrove, in una palazzina con numerosi appartamenti.

E allora? Che fare? Come recuperarla? La polizia cantonale, interpellata, ci spiega che innanzitutto “per poter effettuare una perquisizione in spazi non pubblici, quali uno stabile di appartamenti, è necessaria l’autorizzazione da parte della Magistratura attraverso un apposito mandato. Inoltre, per quanto riguarda la localizzazione di un bene sottratto, entra in linea di gioco la precisione dell’apparecchiatura utilizzata che deve essere definita.”

Ma non è tutto: il localizzatore, in questo caso, indica che la bicicletta è in una palazzina con parecchi appartamenti e questo, aggiunge la polizia cantonale “non consente quindi di agire, tenendo conto della proporzionalità e del fatto che un mandato per la perquisizione di tutto l’edificio non sarebbe rilasciato”. Insomma: è impensabile, comprensibilmente, mettere a soqquadro diversi appartamenti alla ricerca di una bicicletta. Va detto che “in linea generale, quindi sia in spazi pubblici sia in spazi privati - aggiunge ancora la polizia - vengono effettuati i necessari accertamenti per stabilire chi può essere il ladro o il ricettatore e per cercare di ritrovare la bicicletta” accertamenti sui quali la polizia cantonale non entra nel merito “per ragioni operative.”

La polizia della Città di Bellinzona ci fa sapere che “cerca sempre di prestare aiuto a chi segnala la sparizione di una bicicletta geo-localizzata (come anche di smartphone) ma non sempre (il più delle volte, in realtà) si riesce a “scovare” il maltolto. La pattuglia - continua la polizia bellinzonese - accompagna la persona che ha subito il furto”. “ Se il localizzatore indica un palazzo con molti appartamenti, si potrà anche suonare a tutti i campanelli, ma difficilmente qualcuno si farà avanti ammettendo il proprio furto. In abitazioni singole la questione si semplifica, ma si deve in ogni caso tenere in considerazione che non sempre questi dispositivi di localizzazione sono precisi.”

Insomma: il risultato è che il localizzatore permette di sapere più o meno dove si trova la bicicletta rubata, ma non sempre permette di recuperarla. Una beffa.

È comunque sempre importante denunciare il furto: “Per due motivi - ci spiega il comandante della Polizia Città di Lugano Roberto Torrente: “Il primo: con la denuncia, il furto viene iscritto su RIPOL, una piattaforma della polizia svizzera consultabile da tutte le polizie, e quindi utile in caso di ritrovamento dell’oggetto. La seconda ragione è a fini assicurativi: la maggior parte delle assicurazioni richiede una denuncia per rifondere il danno. ”Lo conferma anche la polizia della Città di Bellinzona: “Soprattutto nei casi di furti d’uso la denuncia permette alle polizie di risalire al legittimo proprietario e restituire il maltolto”.

Il servizio di Patti chiari sembrava aver avuto almeno un piccolo lieto fine, visto che almeno l’e-bike era sopravvissuta indenne al test: per un mese era stata posteggiata, giorno e notte, in vari luoghi di Lugano, senza che nessuno la toccasse. Ma poi, l’epilogo a sorpresa: a test concluso, la bicicletta elettrica è rimasta parcheggiata qualche giorno in un cortile interno, privato. Nella notte, il lucchetto dell’e-bike è stato scassinato e aperto. Per fortuna l’arrivo di una persona ha impedito che il furto andasse a buon fine: gli aspiranti ladri sono fuggiti, e la bicicletta elettrica è stata messa in salvo.

Insomma, vita dura per i ciclisti! Vale comunque allora sempre la pena seguire alcuni consigli: assicurare la bicicletta con un buon lucchetto o una catena antifurto, anche per pochi minuti; se possibile, parcheggiarla negli appositi stalli o in locali sorvegliati. E poi: annotare il numero di telaio, la marca, il colore e scattare una foto della vostra bicicletta: se i buoni consigli non sono bastati, in caso di furto i dati della vostra bicicletta torneranno utili.

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