Quando la neve lascia spazio al prato: il fascino dello sci d’erba

“Divertente ma anche strano!”. Così i giovanissimi agli impianti di Airolo Lüina hanno descritto sabato la sensazione che si ha sciando sull’erba. Non si scivola, si scorre, anzi, si rotola con i cingoli, come ha spiegato Mauro Casanova, collaboratore della Scuola Svizzera di Sci di Carì.

Uno sport che in realtà esiste già da moltissimi anni e veniva praticato anche in Ticino. “Il Ticino era molto forte nel 78-79 con quasi 20 competitori alle gare, dopo è andato un po’ indietro, si è andati un po’ più sulla neve, sui ghiacciai. Adesso chiaramente con tutti questi cambiamenti potrebbe essere un’alternativa per i prossimi anni per un allenamento estivo”, ha riferito al Quotidiano Marco Gut, direttore Tiski e istruttore Sci d’erba.  

Proprio in questi giorni si sta svolgendo in Italia la finale della Coppa del Mondo di sci d’erba, una disciplina a sé ma anche un ottimo allenamento per gli sciatori invernali. Due sport simili ma con molte differenze, a partire dal fatto che non si può frenare facendo spazzaneve e si scia a 15 centimetri dal suolo.

A Lüina domenica e nei prossimi fine settimana di settembre si potrà continuare a cimentarsi in questa disciplina che potrebbe, in futuro, contribuire alla destagionalizzazione degli impianti. Questa giornata è stata anche l’occasione per mostrare il funzionamento del “Pocket ski lift”, uno ski lift portatile sviluppato in Canada che la scuola svizzera di sci di Carì ha portato in Svizzera. Dopo due anni di test su prato e su neve, il 20 settembre verrà presentato ufficialmente a tutti i maestri di sci come prima elvetica.