Quando si dice: rimanere in mutande! È quanto letteralmente successo, domenica pomeriggio, a un giovane del Luganese. Verso le 16.00, a Viganello il ragazzo è stato affrontato da un coetaneo e da un amico. I due hanno preteso che saldasse il debito contratto con uno di loro, di circa 200 franchi.
Lui ha provato a rabbonirli, fingendo di prelevare il denaro al bancomat di una stazione di servizio. Il bluff si è però presto rivelato tale quando, al posto della carta di credito, il 20enne ha estratto la tessera della cassa malati. “Allora dacci i pantaloni e la felpa – si è sentito ordinare. Te li restituiremo dopo che ci avrai pagato.” I due sono poi ripartiti in auto con abiti, chiavi e telefonino.
Per il creditore, difeso dall’avvocato Didier Lelais, è già scattato l’arresto. Rapina il reato ipotizzato dal procuratore pubblico Moreno Capella. Gli inquirenti sono ora sulle tracce del complice.
Francesco Lepori