Scarcerato il narcotrafficante Waridel

La maggior parte della vita l’ha trascorsa dietro le sbarre. Ma ora Paul Eduard Waridel è di nuovo un uomo libero. Per il più noto narcotrafficante svizzero si sono riaperte le porte del carcere. Le autorità ticinesi gli hanno concesso la liberazione condizionale.

Il 71enne (detenuto oltre Gottardo) aveva scontato i due terzi dell’ultima pena inflittagli, e il giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà non ha ravvisato elementi per una prognosi negativa. Waridel è da tempo gravemente malato; cosa che, unitamente all’età e ad altri fattori, dovrebbe scongiurare il rischio di recidiva.

La prima condanna – ricordiamo - è del 1985, quando nell’ambito della cosiddetta “Pizza Connection” gli vennero inflitti tredici anni. Waridel fu riconosciuto colpevole d’aver messo in commercio almeno 400 chili di morfina. Un decennio più tardi, dopo aver ottenuto la semi-libertà fu nuovamente arrestato. Stavolta per un traffico di 24 chili di eroina, che nel ’98 gli valsero nove anni di carcere.

Durante la detenzione, assieme ad altri orchestrò un trasporto, dalla Colombia all’Europa, di qualcosa come circa 800 chili di cocaina. Nel 2004 la Corte delle Assise Criminali di Lugano lo condannò quindi a 18 anni di reclusione, poi ridotti a 15. Il 31 luglio – ma la notizia è trapelata soltanto martedì – la decisione di concedergli la liberazione condizionale, accompagnata comunque da un periodo di prova di cinque anni. Il suo futuro? “Torno in Grecia, da mia moglie” – ha spiegato Waridel.

Francesco Lepori