I rilevamenti dell’Ufficio federale di meteorologia e climatologia anche oggi parlano di canicola, e di quella pesante: 36,2 gradi a Sion; 36,1 a Ginevra; 35,4 a Mathod e Payerne. È tempo di pensare a fermare i cantieri, come ha chiesto nei giorni scorsi il sindacato UNIA? La società svizzera degli impresari costruttori frena: “La situazione va seguita con attenzione ma non sarei per soluzioni estreme come questa”, dice alla RSI il direttore della sezione ticinese SSIC Nicola Bagnovini.
“Abbiamo già introdotto nel nuovo contratto cantonale di lavoro il limite massimo di otto ore giornaliere e l’obbligo di terminare alle 15, questo ci sembra già un primo passo. E’ chiaro che non si esclude, dove si può iniziare presto al mattino, di chiudere i cantieri ancora prima”.
Detto altrimenti: per evitare di lavorare fino a metà pomeriggio, l’unica è iniziare alle sei del mattino. Ma non a tutti questa soluzione piace. Ne sa qualcosa un'altra categoria professionale, i giardinieri, che intende seguire quanto farà l’edilizia. racconta il presidente Jardin Suisse Ticino, la loro associazione, Fabio Forni: “il problema è il rumore, se ne facciamo ci saltano addosso; è successo anche a me in centro a Lugano durante la prima canicola. Ci vuole un po’ di tolleranza, la situazione non durerà mesi”.
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SEIDISERA 20.08.2023, 18:00
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