Come deciso dal Governo ticinese, le mense scolastiche ticinesi dovranno passare gradualmente sotto il controllo e la gestione del Cantone, a partire dall'anno scolastico 2012-2013. Per far rispettare la decisione, il Consiglio di Stato è pronto anche a denunciare la Comida SA, che non intende adeguarsi al provvedimento.
La misura adottata nel dicembre del 2011 sulla refezione scolastica è notevole, ricorda il Consiglio di Stato in una nota, ed è stata presa per “organizzare in maniera ottimale un servizio che in futuro sarà sempre più richiesto, per assicurare l’assunzione di un numero importante di collaboratori domiciliati in Ticino, per garantire acquisti nel Cantone o in Svizzera e per assicurare un importante numero di posti di apprendistato nel settore”.
Comida SA non cede
Motivazioni, queste, che non hanno trovato il consenso della Comida SA, che ha inoltrato una serie di ricorsi e querele nei confronti di due funzionari pubblici, sostenendo che la decisione del Cantone sarebbe stata adottata sulla base di "documenti errati". Alla luce di queste denunce, la società ha chiesto, a più riprese, di poter continuare la sua attività. Ma nulla da fare: da Bellinzona accuse e richieste respinte.
Spunta una registrazione "illegale"
Nuove pressioni sul Governo sono giunte nei giorni scorsi dall’azienda che, forte di una registrazione non autorizzata di una conversazione tra un suo dirigente e la responsabile dell’Ufficio della refezione scolastica, è tornata a chiedere il controllo e la gestione delle mense, rifiutandosi di dar seguito alle decisioni del Consiglio di Stato.
Comida contrattacca
“Quello che contestiamo è lo studio promosso dalla Sezione amministrativa del Dipartimento dell'educazione, alla base della decisione del Consiglio di Stato, in quanto contiene informazioni scorrette, fuorvianti, volutamente a discredito della nostra azienda”, dichiara dal canto suo Christian Da Pont, direttore della Comida SA.
I vertici della società si dicono convinti del fatto che alcuni alti funzionari del DECS avrebbero, in un qualche modo, falsato dei dati affinché il Governo decidesse di gestire pubblicamente la ristorazione scolastica, invece di affidarla ad aziende private.
Denunce e controdenunce
Alla luce di questa situazione non facile, che a pochi giorni dall’inizio delle scuole rischia di compromettere il servizio della refezione, il Governo si riserva di adottare nei prossimi giorni “azioni civili e penali” nei confronti della Comida SA.
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