Le segnalazioni

Paycard, le multe salate ai ritardatari

Un telespettatore segnala

  • 20.02.2018, 12:04
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Ho acquistato nel mese di dicembre due prodotti online del costo di 120 franchi. Uno l’ho ricevuto subito, l'altro mi è stato fornito solo alla fine di gennaio (cosa della quale ero informato). Il 7 di gennaio ho ricevuto la relativa fattura da Paycard (datata 3 gennaio). Ho atteso - stupidamente - l'arrivo della merce mancante e pagato i 120 franchi (bonifico avvenuto il 6 febbraio 2018). Il 12 di febbraio ho ricevuto un richiamo dal servizio Paycard (sarà il caso? Era datato 6 febbraio, giorno stesso dell'esecuzione del bonifico bancario). Il richiamo alla fattura di 120 CHF ne aggiungeva 25 CHF di spese supplementari. Avrei dovuto leggere il contratto di Paycard ma chi va a pensare a tasse base di 25 CHF? Nel mio caso, per giunta, il pagamento ha incrociato il sollecito. Ho contattato il servizio clienti di Paycard e mi hanno detto di pagare i 25 CHF di "tasse di richiamo", visto che la fattura l'avevo pagata in ritardo di 5 giorni. Ho reclamato dicendo che giocano sui giorni (invio fatture che arrivano quasi 7 giorni dopo la data indicata...) e che pagare il 20% in più e troppo! Alla fine mi hanno dimezzato la "multa" a 12.50 franchi.

Queste pratiche sono aggressive... mi chiedo davvero quale sia la politica aziendale di questa ditta che probabilmente vive grazie alle "multe" date piuttosto che alle commissioni ricevute dai venditori online. Il primo richiamo (può capitare a tutti) non dovrebbe comportare supplementi di spesa così elevati e in generale, se le tasse di richiamo incrociano il pagamento avvenuto, non dovrebbero essere pagate.

PRESA DI POSIZIONE DI PAYCARD

Riguardo alla segnalazione da lei ricevuta vorremmo prendere la seguente posizione.
Non avendo nessun dato con cui collegare ad un conto paycard il fatto segnalato, ci risulta quindi difficile rispondere in merito allo specifico caso.
Comunque volevamo rispondere in forma generica, per dare ai vostri utenti la possibilità di farsi un’idea oggettiva sulle nostre procedure di fatturazione.
Il nostro è un servizio di pagamento analogo ad una carta di credito, anche se oggettivamente più vantaggioso per i clienti, perché il pagamento deve essere effettuato mediamente ca. 45 giorni dopo l'acquisto, invece di essere addebitato al momento dell'acquisto. Il tutto senza una tassa annua e con modalità d'accesso molto semplici.
La nostra fattura è una fattura mensile. Il che vuol dire, che la fattura viene generata una volta al mese rispettivamente nel mese seguente all’acquisto. Siccome consideriamo anche eventuali pagamenti tardivi, la fattura viene generata non al primo del mese, ma nei giorni seguenti (per esempio al terzo e al sesto giorno, a seconda dei giorni festivi e dei fine settimana). La stampa e la spedizione delle fatture impiega circa dai 3 ai 7 giorni. Per i suddetti motivi la data della fattura può variare dalla data di ricezione postale. Di regola il cliente ha comunque 20 giorni di tempo per effettuare il pagamento. Nel caso segnalato si evince che il cliente abbia avuto almeno 24 giorni per un pagamento puntuale, senza considerare gli ulteriori giorni che concediamo volontariamente. I costi per un pagamento tardivo rispettivamente per un sollecito sono elencati nelle nostre condizioni generali, le quali devono essere accettate prima di ogni acquisto. Il sollecito normalmente è un importo fisso e non un importo in relazione all’acquisto. Il che vuol dire che non importa se l’acquisto è di CHF 120 o per esempio CHF 5'000.
La cosa che ci rammarica ed è difficile da capire, è il fatto che un cliente abbia la necessità di mettersi in contatto con “patti chiari”, anche dopo aver ricevuto volontariamente uno sconto sui costi restanti del 50%. Secondo la nostra percezione è stato sbagliato sia il modo che il destinatario. Secondo noi “patti chiari” è un buon strumento per la protezione dei consumatori. Non ci sembra però che per il caso segnalato ci siano la basi per un vostro intervento. Il cliente ha semplicemente pagato in ritardo.
In fine ci permettiamo di segnalare che i costi di sollecito menzionati corrispondono alla media nazionale e che molti enti pubblici o società con funzioni semi-statali (per esempio la cassa malati) hanno mediamente dei costi superiori. Anche servizi simili al nostro, per esempio le carte di credito, addebitano delle tasse maggiori in situazioni analoghe. La nostra società è una società a scopo di lucro, il che vuol dire, che ci deve essere un giusto rapporto tra costi ed entrate. Inoltre il nostro agire non ha nulla a che fare con delle pratiche o politiche aggressive. Se dovessimo seguire il consiglio segnalatovi e rinunciare al primo sollecito soggetto a tasse, saremmo obbligati ad aumentare i costi del nostro servizio per tutti i clienti, anche per quelli, che di norma pagano tempestivamente. Ad oggi però preferiamo seguire il principio di casualità senza penalizzazioni collettive di tutta la clientela.

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