Al capezzale del pianeta
Al via a Madrid la COP25: 196 paesi cercano di rilanciare lo sforzo per frenare il riscaldamento climatico
"Questa guerra contro la natura deve finire. Il mondo deve scegliere tra speranza e rassegnazione". Lo ha sottolineato il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres indicando la via da seguire ai delegati dei 196 paesi che da lunedì mattina sono riuniti a Madrid per la Conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP25. Nei prossimi 10 giorni il dibattito sul futuro della sopravvivenza della Terra dovrà permettere di trovare la via per rilanciare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi in grado di frenare il surriscaldamento.
A dominare i dibattiti nella capitale spagnola, posti sotto lo slogan #TempoDeActuar #TimeForAction, saranno le energie fossili e la loro combustione, responsabili del continuo aumento delle emissioni a effetto serra (nell'ultimo decennio sono cresciute del 1,5% all'anno), denunciato da rapporti scientifici, sotto gli occhi di tutti e che nell'ultimo anno hanno spinto milioni di giovani in tutto il mondo a mobilitarsi seguendo la via aperta dalla svedese Greta Thunberg rivelatasi con il discorso tenuto alla COP24 tenutasi Katowice dal 3 al 14 dicembre 2018.
La comunità internazionale in Spagna cercherà un accordo per dare concretezza alle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati a Parigi nel 2015 dopo che quelle introdotte finora si sono rivelate insufficienti e molti paesi non hanno affrontato di petto la questione. I governi puntavano a frenare le emissioni per contenere il riscaldamento planetario a 1,5° C.
Ora gli ambienti più preoccupati vorrebbero che si lavorasse per azzerarle entro il 2050. Altrimenti, avvertono, sarà impossibile evitare disastri naturali e sociali di grandi proporzioni. Un messaggio che migliaia di giovani attivisti ricorderanno costantemente ai partecipanti alla COP25 con la loro presenza nei dintorni della Fiera di Madrid.