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Eternit condannata in Belgio

La colpevolezza dell’azienda per la morte di un suo dipendente confermata in appello

  • 28 March 2017, 16:48
  • 8 June 2023, 03:40
Respinte le tesi dell'azienda che puntava al proscioglimento

Respinte le tesi dell'azienda che puntava al proscioglimento

  • Keystone

Eternit è stata nuovamente condannata in Belgio poiché, pur sapendo fin dagli anni Settanta che l’amianto era altamente cancerogeno, non adottò misure adeguate a proteggere la salute dei propri lavoratori e di chi viveva vicino alle fabbriche.

La Corte d’appello di Bruxelles ha confermato martedì la sentenza che ha accertato la colpevolezza dell’azienda per la morte, nel 1987, di Pierre Jonckheere nella causa intentata dalla moglie Françoise. Nel frattempo anche la donna, diventata bandiera della lotta di tutte le vittime belghe dell’amianto, è deceduta per mesotelioma e così anche due dei suoi cinque figli.

I giudici hanno respinto le tesi della difesa della società (prescrizione del reato e buona fede, poiché gli effetti dell’amianto non sarebbero stati accertati prima del 1970). Al contempo hanno però ridotto da 250'000 a 25'000 euro l’indennizzo per una questione formale. In prima istanza il risarcimento era stato accordato a tutti gli eredi che hanno proseguito la causa. In realtà, spiega la sentenza d’appello, ne andava concesso uno solo.

Diem/ATS

Per saperne di più

La vicenda Eternit ricostruita da Falò

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