Mondo

Il complottismo viaggia in rete

Anche per gli attacchi in Francia proliferano versioni alternative a quella ufficiale

  • 19 gennaio 2015, 20:24
  • 7 giugno 2023, 03:44
Polizia sul luogo dell'attacco a Charlie Hebdo

Polizia sul luogo dell'attacco a Charlie Hebdo

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Gli attentati di Parigi non sfuggono alle teorie complottistiche, che li vedono opera di servizi segreti o di qualche potere occulto. Il fenomeno è sempre più diffuso grazie a internet, "in particolare dall'11 settembre", come rileva il professor Pierre-André Taguieff, un'autorità in materia. L'attacco alle torri gemelle di New York e al Pentagono, secondo l'esperto, ha segnato anche "un cambiamento qualitativo, perché prima si partiva da dogmi in base ai quali interpretare gli avvenimenti, mentre in seguito si è iniziato a partire dagli avvenimenti, cercando dettagli sconcertanti, contraddizioni e incoerenze".

Si tratta, sottolinea Taguieff, "di un indottrinamento molto vicino alla propaganda, anche se priva di un direttore d'ochestra". Il paradosso, è che l'ipercriticità nei confronti della versione ufficiale coincide con la credulità verso le teorie complottistiche.

Come contrastare il fenomeno? "Ai produttori non bisogna rispondere, ma si può farlo a chi ingenuamente consuma queste teorie, moltiplicando blog e siti" che le smontano. Il vero antidoto alla "tossicomania del complotto" deve però essere la scuola.

RG/pon

RG 18.30 del 09.01.2015 L'intervista di Lucia Mottini a Pierre André Taguieff

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