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Ora Francesco deve scrivere le regole

Con la morte di Benedetto XVI si apre la strada a una riforma che Bergoglio non ha mai potuto mettere in campo: il nodo dell’abito e della dimora dei prossimi Papi emeriti

  • 31 dicembre 2022, 15:34
  • 24 giugno 2023, 03:05

RG 12.30 del 31.12.2022 Le considerazioni in diretta di Paolo Rodari

RSI Mondo 31.12.2022, 14:31

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Di: Paolo Rodari

Con la morte di Benedetto XVI si apre per Papa Francesco la possibilità di normare la figura del Papa emerito, nata proprio con la rinuncia al soglio di Pietro annunciata da Ratzinger l’11 febbraio del 2013. Benedetto annunciò la sua decisione senza che la Chiesa avesse contemplato regole precise e approvate dagli organismi competenti. Il Papa tedesco scelse di rimanere vestito di bianco e di farsi chiamare Papa emerito, ma il tutto in un vuoto normativo che finché lui era vivo nessuno ha mai provato a colmare. Ogni mossa di Francesco in merito, infatti, avrebbe corso il rischio di essere letta come un qualcosa che andava contro il suo predecessore. Ma d’ora in avanti tutto potrebbe cambiare e, per la prima volta nella storia della Chiesa, la figura del Papa emerito potrebbe diventare una possibilità ufficiale anche ai sensi del diritto canonico, la rinuncia al soglio di Pietro un qualcosa di possibile e percorribile da ogni pontefice.

Le criticità

La rinuncia al pontificato di Benedetto ha aperto una serie di equivoci. Ratzinger ha di fatto scosso l’istituto petrino gestendo personalmente tutti i passaggi successivi al suo farsi da parte. Ha deciso di abitare dentro le Mura Leonine, seppure in totale isolamento. Ha ritenuto di mantenere la veste bianca sebbene senza alcuni segni pontificali e ha deciso che non si sarebbe chiamato “vescovo emerito di Roma”, bensì “Papa emerito”. Questa decisione ha avuto come conseguenza che gruppi di fedelissimi di Ratzinger ritenessero Benedetto ancora la guida della Chiesa, il suo successore un impostore. La sua figura, vestita di bianco, ha fatto sì che per alcuni vi fossero due Papi e non uno ai vertici della Chiesa, confondendo i fedeli e seminando discordie. Non pochi, anche all’interno delle gerarchie della Chiesa, non gradendo le riforme messe in campo da Francesco, hanno cercato di coinvolgere Ratzinger nelle loro trame per ripristinare una linea più tradizionale rispetto al concilio Vaticano II.

Un silenzio più volte interrotto

Gli anni di ritiro in Vaticano per Ratzinger non sono stati fino in fondo di ritiro vero. Non ha influenzato il successore, si è mantenuto defilato, nascosto, eppure non ha rinunciato ogni tanto a parlare. Clamorosa, più di altre, l’uscita nel gennaio del 2020 di un libro a quattro mani con il cardinale Robert Sarah in difesa del celibato ecclesiastico. Francesco aveva da poco chiuso un Sinodo che in parte chiedeva aperture. Ratzinger quelle aperture le bloccò. E a poco valsero le parole di Sarah che provò a gettare acqua sul fuoco. Quel libro pesò come un macigno sulla spinta in avanti del Sinodo, e deflagrò in una curia romana che, punta sul vivo, obbligò in qualche modo Francesco a chiedere di fare un passo indietro a Georg Gänswein che da quel momento non potette più presenziare come capo della Casa Pontificia alle uscite di Bergoglio.

Molti, in ogni caso, avrebbero voluto un Papa emerito ancora più attivo. Con diverse dichiarazioni strappategli, hanno infatti cercato di rimetterlo con forza al centro della vita pubblica della Chiesa. Lui un po’ si è fatto trascinare, salvo poi accorgersi del gioco e ribadire la sequela a Papa arrivato da un Paese e da un mondo completamente distante dal suo. Negli ultimi mesi ha pregato e ha ascoltato musica, osservando il suo corpo sempre più disfarsi mentre la mente rimaneva lucida.

Le regole future

Francesco potrebbe decidere che, d’ora in avanti, ogni Pontefice che rinuncia debba vestirsi di nero, tornando ad essere un semplice sacerdote. Oltre alla scelta di un nuovo abito, le nuove regole potrebbero indicare anche dove il Papa che rinuncia dovrebbe abitare. Solitamente i vescovi emeriti non rimangono nella diocesi nella quale hanno esercitato il loro ministero. Un certo numero ritorna alla diocesi di origine della propria famiglia. Altri scelgono di servire la Chiesa in luoghi come i santuari o comunità particolari. La stessa cosa potrebbe valere per i papi emeriti. Potrebbe essere consigliato loro di non restare a Roma, ma di scegliere il ritiro nelle proprie diocesi di origine o in monasteri o luoghi di culto distanti da Roma.

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