L'ultima fase della vita

Il suicidio assistito, poco regolato, e le cure palliative, autodeterminazione e qualità di vita

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Due articoli del codice penale, 114 e 115: appena 70 parole regolano in Svizzera l'aiuto al suicidio (permesso) e l'eutanasia (vietata). Il legislatore ha discusso per 20 anni ma non ha voluto andare oltre, malgrado processi e divergenze pure fra medici.

Il codice penale sul fine vita
Il codice penale sul fine vita

Il mosaico di norme europeo, per il professor Alberto Bondolfi, contribuisce al turismo della morte (vedi il caso di DJ Fabo). E dove il diritto non arriva sono le organizzazioni attive in questo ambito a doversi autoregolare.

L'evoluzione nel tempo di iscritti e suicidi assistiti con Exit
L'evoluzione nel tempo di iscritti e suicidi assistiti con Exit (rsi)

Come Exit, con cui 905 persone in Svizzera (19 in Ticino) hanno scelto di andarsene nel 2018. Erano malati terminali o la cui qualità di vita era condizionata in modo per loro insopportabile: 213 erano iscritti da meno di 3 mesi, ma oltre la metà (492) da più di 3 anni.

Sceglie il suicidio assistito invece solo una minima parte (3 nel 2018) dei pazienti di Hospice, uno dei servizi di cure palliative a domicilio del cantone, che assiste oltre 400 malati con diagnosi terminali, garantendo loro dignità e qualità di vita nell'ultima fase. In cure palliative "c'è sempre qualcosa che si può fare", ricorda Lorenza Ferrari.

 

Per saperne di più:

Suicidio assistito, eutanasia passiva, eutanasia attiva: le differenze

Le raccomandazioni della Commissione etica per la medicina umana datate 2006

La prima puntata sul fine vita:

Stefano Pongan
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