Suicidio assistito: l'FMH non ci sta
La Federazione non adotterà le nuove direttive dell'Accademia delle scienze mediche
La Federazione dei medici svizzeri (FMH) non adotterà le nuove direttive dell'Accademia delle scienze mediche nel suo Codice deontologico. Giudica infatti che l'estensione dell'aiuto a morire includendo il criterio di "sofferenza insopportabile" implichi troppe incertezze.
Oggi il suicidio assistito è unicamente autorizzato in fin di vita, mentre secondo le nuove direttive esso dovrà rispondere al criterio di "sofferenza insopportabile", scrive la FMH in una nota. Ora - rileva - "questa formulazione rimanda a una nozione giuridicamente indeterminata che porta molta incertezza per il corpo medico".
Le nuove direttive, rese note lo scorso giugno, "hanno suscitato una viva discussione" alla Camera medica - il “parlamento” della federazione composto di 200 delegati - che ha infine deciso "a netta maggioranza" di non far sue, includendole nel proprio Codice deontologico, le direttive rivedute dell'ASSM, intitolate "Come confrontarsi con la fine della vita e il decesso".