L'aumento dei contagi da coronavirus in Svizzera è confermato dai dati diffusi ieri, venerdì, con 323 casi contro i 158 di una settimana fa. Questa crescita delle infezioni, finora, non ha avuto influsso sul numero dei ricoveri e dei decessi.
Nei Grigioni si segnalano nove nuovi casi, si registra una nuova ospedalizzazioni e nessun decesso. I casi attivi sono aumentati di sette unità (a 68). In ospedale sono quindi due i pazienti ricoverati ma nessuno di loro è in terapia intensiva. Sempre da ieri, venerdì, il certificato Covid-19 svizzero è riconosciuto a livello europeo: il documento elvetico - che attesta vaccinazione, guarigione o test negativi - è quindi parificato al Green Pass e agganciato al sistema informatico dell'UE.
Nel frattempo però, a fronte di un'impennata di contagi alcuni Paesi adottano nuove misure restrittive. E' per esempio il caso dei Paesi Bassi. Il primo ministro olandese Mark Rutte ha annunciato venerdì in tarda serata una serie di misure per contrastare un focolaio di coronavirus, compresa la chiusura dei locali notturni. Settemila nuovi casi sono stati segnalati venerdì nel Paese. Le infezioni sono aumentate di sette volte in una settimana, ha detto Rutte, costringendo il Governo a fare marcia indietro sull'allentamento delle restrizioni sanitarie.
In Giappone, in una Tokyo che si prepara alle Olimpiadi ma registra un'impennata di contagi, è arrivata venerdì per una cerimonia in uno stadio vuoto la fiamma olimpica, all'indomani della decisione delle autorità e degli organizzatori dei Giochi di bandire gli spettatori da numerosi luoghi a causa del Covid-19.
La regione settentrionale giapponese di Hokkaido ha ritenuto opportuno vietare la presenza degli spettatori dagli spalti durante le partite per il torneo olimpico di calcio. Il governatore Naomichi Suzuki ha annunciato la decisione venerdì sera, prendendo in contropiede il Governo centrale nipponico - il quale aveva annunciato che il pubblico avrebbe potuto assistere agli incontri.
di Enrico Campioni, Simone Fassora, Stefano Wingeyer